La Guarda costiera è stata «codardamente coinvolta in una squallida battaglia politica» e chi «l'accusa è ignorante o è in malafede». Così Matteo Salvini, vicepremier e titolare del ministero delle Infrastrutture - a cui risponde il Corpo delle capitanerie di porto. «Io dico grazie agli uomini di mare e faccio appello a certa politica e certo giornalismo: limitate la polemica alla politica e ai palazzi parlamentari, non coinvolgete pezzi di Stato di cui siamo orgogliosi». Lo ha detto in videocollegamento con un convegno nel porto di Palermo, parlando della strage di migranti a Cutro e rivolgendo «una preghiera ai morti».

Leggi anche

«Non so se ci sono precedenti nella storia della Guardia costiera - ha aggiunto il ministro - ma se tutelerà in tutte le sedi opportune, comprese quelle giudiziarie, la propria onorabilità farà solo e soltanto il suo dovere».

«Alcuni giornali, alcuni politici e neosegretari di partito - ha aggiunto Salvini - riescono a buttare in confusione e polemica una tragedia che ha nomi e cognomi in carcere, cioè gli scafisti che sono gli assassini. Sono viaggi della morte e non della vita».

Durante il videocollegamento, poi, spazio anche al Ponte sullo Stretto: «A metà marzo porteremo in Consiglio dei ministro il decreto Ponte sullo Stretto. È un'opera che costa di più non farla che realizzarla. La prossima settimana avrò una riunione ai massimi livelli».