Il ministro dell’Interno non perde occasione per far parlare di sé che si tratti di migranti, ong o di mafia. Questa volta lancia il suo messaggio tramite una diretta Facebook sulla sua pagina. Lo sfondo è una tenuta in Toscana, in provincia di Siena, un’azienda agricola di 700 ettari sequestrata 24 anni fa a un boss mafioso. «Qui c’è lo Stato che vince» -afferma con orgoglio Matteo Salvini.

 

È una buona occasione anche per ribadire ancora una volta che si tratta di un polo turistico vero e non di un appoggio per «finti profughi» mantenuti nelle strutture alberghiere dagli italiani «con 35 euro al giorno», che per le navi che aiutano gli scafisti i porti italiani continueranno ad essere sigillati, ma anche per lanciare un messaggio forte alle mafie. «I beni sequestrati ai mafiosi – afferma il leader della Lega - dobbiamo utilizzarli bene ed in fretta. Devono diventare scuole, strutture ricettive, case di riposo e commissariati di polizia».


È un messaggio chiaro – continua Salvini - ai bastardi mafiosi, camorristi e ndranghetisti. L’Italia non sarà più il vostro Paese. Dedicherò ogni mia energia, giorno e notte, per combattervi via per via, negozio per negozio, quartiere per quartiere. Proverò a sequestrarvi anche le mutande per un’economia pulita, sana e trasparente. Rendo onore ai tanti amministratori, giornalisti, giudici e magistrati che rischiano la vita per combattere la mafia. Preferisco l’Antimafia dei fatti. Quella di Falcone e Borsellino, non quella degli show televisivi.

 

E annuncia che la sua «prossima missione antimafia sarà in Calabria (a Palmi ndr) dove otto appartamenti sequestrati alla 'ndrangheta diventeranno un Commissariato di polizia».