Iniziative a Cosenza e Vibo Valentia, la petizione è attiva anche online. Orrico: «Una battaglia di dignità (e di civiltà) per tutelare i più fragili»
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Salario minimo garantito. È la battaglia che sta portando avanti il Movimento 5 Stelle insieme al Partito Democratico. Giuseppe Conte ed Elly Schlein sono sulla stessa lunghezza d’onda almeno su questo punto e la base dei due partiti sembra gradire. Meno, molto meno, la minoranza dei dirigenti democrat che non ha digerito fin dal congresso la svolta a sinistra impressa dalla nuova segretaria. Figurarsi i flirt pubblici con l’ex presidente del Consiglio.
In Calabria, come nel resto d’Italia, i grillini sono scesi in piazza per raccogliere firme a supporto della proposta di legge presentata alla Camera dall’ex premier. Nello scorso week-end i gazebo sono stati sistemati per le strade del corso principale di Cosenza e di Vibo Valentia. All’ombra della Sila i militanti hanno svolto un ruolo attivo sia sabato che domenica, in riva al Tirreno soltanto il 9 settembre.
In tutto sono state raccolte circa 600 firme, a cui vanno sommate quelle online. Si può infatti sottoscrivere la petizione anche sul portale ufficiale del Movimento 5 Stelle. «Una battaglia di dignità (e di civiltà) per tutelare i più fragili» ha scritto sui social di riferimento la parlamentare Anna Laura Orrico, nonché coordinatrice regionale, che non ha mancato di partecipare al volantinaggio sensibilizzando i passanti nella centralissima piazza Kennedy a Cosenza. «Salario minimo subito» è invece il claim scelto dal partito.
L’iniziativa ha avuto risalto in tutto lo Stivale. «Il salario minimo legale è una misura di dignità per la quale ci battiamo da 10 anni. Esiste già in 22 Paesi europei su 27 dove ha contribuito a far aumentare gli stipendi di chi veniva pagato di meno – spiegano gli attivisti del M5S –. Alla Camera abbiamo presentato una proposta di legge, queste firme ci servono per sostenerla».
Presente anche Veronica Buffone, assessore al Welfare di Cosenza. «La soglia dei 9 euro lordi configurerebbe un passo in avanti consistente per l’Italia – ha detto –. Stiamo premendo per avere nell’immediato una legge sul salario minimo per più ordini di fattori. Innanzitutto siamo rimasti uno dei pochi Paesi in Europa ad esserne ancora privi e, considerata l’inflazione in atto, questa legge diventa fondamentale. Onestamente è intollerabile che nel 2023 esistano lavoratori che guadagnano 3 o 4 euro lordi l’ora, con orari di lavoro massacranti e superiori alle 10 ore giornaliere. A questo si aggiungano talvolta le condizioni ambientali rischiose per la propria sicurezza sul posto di lavoro. Per farla breve, questa gente è impossibilitata a vivere una vita dignitosa nonostante un impiego a tempo pieno».