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Mario Oliverio batte un colpo. Il governatore della Calabria ha assegnato ad interim la delega alle Attività Produttive a Francesco Russo, già titolare dell’assessorato ai Trasporti. La delega era stata detenuta dall’assessore Carmen Barbalace fino alle sue dimissioni determinate dal coinvolgimento nell’inchiesta Mandamento.
Un primo passo, sicuramente propedeutico all’aggiustamento complessivo dell’esecutivo che dovrebbe avvenire agli inizi di settembre. Non si può certo parlare di accelerazione, considerato che di rimpasto si parla già dallo scorso mese di dicembre, ma stavolta il governatore sembra avere definitivamente preso la sua decisione. Lo si capisce dalle dichiarazioni di Oliverio rilasciate a margine di una conferenza stampa “ci saranno alcuni aggiustamenti ma senza traumi”. Un enorme passo in avanti per le abitudini del presidente della giunta.
Tre dovrebbero essere le mosse del presidente. Una la si può considerare compiuta e riguarda l’ambito territoriale di Catanzaro: la Barbalace fuori e delega a Russo, figura che dovrebbe essere rafforzata nella nuova giunta regionale. L’assessore ai Trasporti dovrebbe rinunciare alla nomina all’Autorità portuale di Gioia Tauro che lo aveva messo tra gli uscenti qualche mese fa. Anche se ancora i tecnici sono al lavoro per capire se ci siano margini per aggirare l’incompatibilità tra gli incarichi.
Gli altri due spostamenti dovrebbero arrivare uno a Cosenza con l’uscita dell’assessore all’Urbanistica Franco Rossi e uno a Reggio dove viene data sempre sulla rampa l’assessore al Lavoro Federica Roccisano.
Tre caselle che saranno riempite sempre da tecnici senza nessuno spazio per i consiglieri regionali. Fattore che sta continuando ad alimentare le tensioni interne alla maggioranza di centrosinistra, come dimostrato dal rinvio del rinnovo dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale che di fatto regala alla Calabria un altro mese di stallo politico.
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Circostanza balzata agli onori della cronaca nazionale con “La Repubblica” che ha spiattellato in tutta evidenza i numeri della massima Assemblea elettiva calabrese per il 2017: soltanto sei sedute in tutto l’anno, di cui l’ultima lo scorso 29 giugno. Quasi due mesi di ferie proprio mentre si gira la boa di metà legislatura e il percorso per Oliverio e i suoi sembra essere sempre più in salita.
Riccardo Tripepi