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I dipendenti del Consiglio regionale in rivolta contro il progetto di riforma illustrato da Oliverio negli ultimi giorni. L’assemblea del personale sostiene la “necessità e la legittimità del mantenimento del ruolo del personale consiliare separato da quello della giunta, in considerazione delle differenti peculiarità e funzioni dei due organi regionali”.
“L’approvata proposta non soltanto non raggiunge l’annunciato obiettivo del contenimento della spesa ma svilendo il ruolo dell’assemblea legislativa regionale, viola pure il principio costituzionale di separazione del potere esecutivo dal legislativo – si legge ancora nella nota – inoltre sono state rilevate macroscopiche anomalie procedurali nell’approvazione della legge, pure orfana della correlata relazione tecnico-finanziaria, che violano le più elementari norme di legge e regolamento. Si è altresì contestatala stessa legittimazione del consiglio regionale ad approvare, nella seduta di insediamento, una proposta di legge non contraddistinta dai caratteri dell'indifferibilità e dell'urgenza né preventivamente approvata dalle competenti commissioni, peraltro non ancora costituite, e, comunque, ancor prima dell'approvazione di un programma di governo. Il provvedimento adottato risulta essere pure palesemente illegittimo, per contrasto con le norme statutarie e costituzionali”. Infine Rsu e sigle sindacali chiedono un incontro con i presidenti Oliveerio e Scalzo per ‘sottoporre soluzioni alternative’.