Il poliambulatorio di Roggiano Gravina era nato, grazie a fondi stanziati sul finire degli anni '80, per offrire supporto sanitario a un'area che conta circa 20mila abitanti. Eppure, anno dopo anno, si è visto spoliare di una buona parte delle funzioni previste in origine, in barba a quel potenziamento della sanità territoriale che avrebbe dovuto compensare la chiusura o il ridimensionamento di numerosi ospedali disseminati per la provincia. Così i segni di degrado della struttura sono aumentati giorno dopo giorno, con le macchie di umidità a far bella mostra di sé su pareti e soffitti. Prova ne è l'ispezione arrivata stamattina. Protagonisti due esponenti del Pd locale (l'assessore Pina Vano e il segretrio del circolo democrat cittadino Francesco Grosso), che hanno accompagnato il consigliere regionale Carlo Guccione in una visita dalla quale è emersa «la mancata manutenzione ordinaria» e il progressivo decremento dell'offerta del poliambulatorio roggianese ai residenti della zona.

Sempre meno servizi negli anni

«Questa struttura – commenta Guccione al termine del blitz - ha potenzialità enormi, ma i servizi sono stati ridimensionati. Oggi oltre ad essere centro vaccinale ospita la Guardia medica, l’ufficio Cup, il servizio Adi (Assistenza domiciliare integrata), l’Ufficio veterinario, il Centro di igiene mentale e l’ambulatorio di fisioterapia». Non poco, ma certo meno degli anni in cui in quella palazzina c'erano anche gli ambulatori di Diabetologia, Urologia, Fisiatria e il Centro prelievi. Per invertire la rotta, almeno in parte, basterebbe riammodernare i macchinari e attrezzature della palestra, così da permettere ai fisioterapisti di svolgere al meglio il proprio lavoro. E lo spazio nel poliambulatorio è talmente ampio che, oltre ad ospitare le attività oggi sospese, potrebbe aggiungerne di ulteriori, come la specialistica di Ortopedia, Oculistica e Cardiologia. Cionostante chi abita a Roggiano o nei dintorni oggi si ritrova costretto a mettersi in macchina e percorrerre numerosi chilometri per fare esami e ricevere cure appropriate.

I fondi ci sono, ora tocca a La Regina

«L’attivazione di maggiori prestazioni – aggiunge Guccione – e la copertura di tutte le branche specialistiche, dotando la struttura di strumentazioni moderne e adeguate, permetterebbe di abbattere notevolmente le liste d’attesa». E le coperture economiche per un'operazione simile non sembrano mancare. Il consigliere regionale spiega, infatti, che il Consiglio dei ministri ha appena stanziato 500 milioni di euro per il recupero delle liste di attesa per prestazioni di specialistica ambulatoriale non erogate nel 2020 a causa dell’emergenza sanitaria. Un fenomeno, quest'ultimo, che nel cosentino ha avuto un peso notevole: tra Asp e Azienda ospedaliera sono circa due milioni in meno rispetto al 2019 le prestazioni erogate ai cittadini. E così al conto dai decessi da Covid si è aggiunto con ogni probabilità quello di chi ha perso la vita «a causa della mancata possibilità di ricevere le cure appropriate». «È necessario – conclude Guccione – potenziare la medicina territoriale. Nei prossimi giorni presenterò una proposta al commissario dell’Asp di Cosenza, Vincenzo La Regina, per il potenziamento del Poliambulatorio di Roggiano Gravina».