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Allargare gli orizzonti del centrosinistra; includere tutte le forze progressiste a sinistra del Pd con un obiettivo chiaro: non quello di dare vita all’ennesimo partitino, ma puntare a creare una forza di governo; rafforzare, per questo, l’idea che l’orizzonte politico, al di là delle semplificazioni, non si esaurisce alla triade “Renzi-Grillo-destra” ma che c’è ancora spazio per una forza alternativa, per un movimento che sia la casa dei tanti che hanno ancora bisogno di sinistra e di parole come “lavoro”, “diritti”, “solidarietà”.
È questa la ricetta di Roberto Speranza, leader di Art. 1 - Mdp, per ridare centralità alla sinistra italiana nel dibattito politico, dopo lo strappo dal partito di Renzi e l’avvio di quello che è stato da più parti definito un “nuovo campo democratico e progressista inclusivo”.
L’ex capogruppo democrat alla Camera ha tracciato la rotta a Vibo Valentia, nel corso di una partecipata iniziativa pubblica di portata regionale promossa dal consigliere comunale e già candidato sindaco Antonio Lo Schiavo. Iniziativa che, al 501 Hotel, ha chiamato a raccolta diversi esponenti del nuovo movimento provenienti da tutte le province calabresi, con in testa la senatrice Doris Lo Moro, e alla quale non è mancata una rappresentanza del mondo sindacale impersonata dal segretario provinciale Cgil di Vibo Luigi Denardo. Ancora, al tavolo dei relatori, hanno preso posto Tonia Stumpo, consigliera di parità della Regione, Santo Gioffrè (Mdp Reggio Calabria), Aldo Rosa (Mdp Catanzaro), Vincenzo Fedele (Mdp Paola), Berto Liguori (Mdp Cosenza).
A fare gli onori di casa, come detto, Antonio Lo Schiavo, che ha inquadrato l’iniziativa regionale nell’intento dichiarato di dare «un segnale per la costruzione di un centrosinistra inclusivo che vuole rimettere in campo la sinistra e parlare ad un elettorato che non vota più o si rifugia nell’astensionismo o nel voto di protesta». Quindi, sulla nuova presenza di Speranza a Vibo, Lo Schiavo ha aggiunto: «c’è un’attenzione particolare alle dinamiche politiche calabresi e vibonesi in una fase inclusiva e costituente di questa nuova formazione. Anche qui i cittadini sono stanchi e si avverte più che mai la necessità di riprendere in mano i temi che toccano la vita reale delle persone: dal lavoro, alla scuola, all’economia».
Tematiche, ha chiarito, che si avvertono più urgenti che mai in Calabria e a Vibo. «La scuola, la sanità, i servizi pubblici nei territori saranno al centro della nostra agenda, partendo da questioni come mai risolte come l’ospedale di Vibo». Sul piano politico, per Lo Schiavo, c’è da fare «attenzione ai trasformismi calabresi, assolutamente da evitare nella fase costituente» quindi il rifiuto di una «subalternità al Pd, che in Calabria ha problemi profondi di scollamento con la società» e le parole «chiare che vanno dette sulle tante speranze deluse da parte della Regione Calabria. Il rischio - ha concluso Lo Schiavo - è che anche qui si consegni il governo alle destre».
Per Speranza l’orizzonte del nuovo centrosinistra deve essere necessariamente “allargato”: «Noi - ha detto - lavoriamo per unire, per tenere insieme energie ed esperienze che non credono nelle politiche che ha fatto il Pd in questi anni: insegnanti e studenti arrabbiati per la “Buona scuola”; un mondo del lavoro che non ha capito il “Jobs act”; un popolo ambientalista insultato con il “ciaone” dopo il referendum sulle trivelle. Noi - ha ribadito - vogliamo ridare una casa ad un popolo di centrosinistra che oggi non ce l’ha. Dentro questo percorso bisogna provare ad unire con generosità e passione. Noi lo faremo dal primo di luglio, a Roma, insieme a Giuliano Pisapia».
E ancora, rispetto alle linee guida di Mdp, Speranza ha aggiunto: «Vogliamo spostare l’agenda verso politiche in cui il lavoro sia davvero al centro così come la questione sociale. Essere di sinistra vuol dire guardare il mondo con gli occhi dei più deboli. Purtroppo il Pd ha smesso di farlo. Noi siamo nati per questo, per riportare un popolo che crede nei valori del centrosinistra a occuparsi delle questioni fondamentali, a partire dal lavoro e dalle giovani generazioni».
Quindi la proiezione verso la nuova impegnativa fase che condurrà al voto. «In 100 giorni - ha affermato - abbiamo messo in piedi una rete ormai radicata in tutte le province, riattivando una militanza che aspettava solo di trovare una nuova casa. Siamo solo all’inizio, e questa prima iniziativa in Calabria, per la quale ringrazio Antonio Lo Schiavo e quanti ci hanno dato una mano, arriva poco prima dell’importante passaggio politico del primo luglio a Roma in cui daremo vita ad un campo largo di energie».