Roberto Occhiuto è il nuovo presidente della Regione Calabria. È apparso sul palco situato fuori dal quartier generale della coalizione di centrodesta a Gizzeria. Gli scrutini sono ancora in corso, ma lo scarto accumulato già nelle prime proiezioni ufficiali dà il candidato del centrodestra in netto vantaggio.

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Chi è Roberto Occhiuto, il nuovo presidente della Calabria

Roberto Occhiuto, cosentino, classe 69, separato con due figli, laureato in scienze economiche e sociali presso l’Università della Calabria, giornalista pubblicista, è stato direttore generale del gruppo “Media Tv”, che ricomprendeva, tre le altre, Ten, Rete Alfa e Telestars. Il suo sport preferito è lo squash. Ama i saggi e il suo scrittore preferito è il sudamericano Paulo Coelho.

Candidato alle elezioni regionali del 3 e 4 ottobre, per la coalizione del centrodestra è stato sostenuto da 7 liste: Fi, Fdi, Lega, Udc, Cambiamo con Toti, Noi Con L'Italia e Coraggio Italia.

La vita privata di Roberto Occhiuto

Separato con due figli, è fratello di Mario Occhiuto, anche lui politico ed esponente di Forza Italia, nonché sindaco di Cosenza dal 2011 al 2021.

La carriera politica di Roberto Occhiuto

Eletto consigliere comunale di Cosenza dal 1993 al 1997, all’opposizione di Giacomo Mancini, nel 2000 si candida alle elezioni regionali calabresi con Forza Italia, venendo eletto con 9000 preferenze personali. In quella sua prima legislatura è stato membro del Congresso delle Regioni costituito dalla Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali.
Nel 2002, a seguito di dissidi interni in Forza Italia, viene deferito ai probiviri e allora decide di aderire al Centro Cristiano Democratico di Pier Ferdinando Casini e poi nell’Udc.
Alle elezioni regionali del 2005 viene eletto con 16.200 preferenze personali con l’Udc e diviene vicepresidente del Consiglio regionale.
Alle elezioni politiche del 2008 diviene deputato dell’Udc, eletto nella circoscrizione Calabria.
Nel 2010 è candidato dell’Udc alle elezioni provinciali di Cosenza, contro Mario Oliverio, Pino Gentile e Orlandino Greco, ottenendo il 10%.
Nel 2013 è candidato alle elezioni politiche nel secondo posto del listino bloccato dell’Udc, ma siccome il leader nazionale Lorenzo Cesa opta per il seggio calabrese al fine di favorire il pugliese Angelo Cera, Roberto Occhiuto rimane fuori dal palazzo. Pertanto, il 13 dicembre del 2013 aderisce a Forza Italia, a seguito dello scioglimento del Pdl.
Ritorna alla Camera dei Deputati il 25 maggio 2014, dopo l’elezione di Lorenzo Cesa alle elezioni europee e diventa vicepresidente del gruppo di Forza Italia.
Alle elezioni politiche del 2018 è capolista di Forza Italia nella circoscrizione nord, mentre è al secondo posto, dopo Jole Santelli, nella circoscrizione sud. Una volta rieletto viene nominato Vice Presidente Vicario del gruppo di Forza Italia.

La rottura in vista delle Regionali 2020

Il 13 aprile 2019 il fratello di Roberto, Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza dal 2011, annuncia la sua candidatura alla presidenza della Regione Calabria sostenuto da Forza Italia e da liste civiche. Nell’autunno dello stesso anno Matteo Salvini pone il veto sulla candidatura.

Il 21 dicembre 2019 Roberto Occhiuto, ad una iniziativa insieme al fratello, ha dichiarato: «All’atto della presentazione delle liste, io mi dimetterò dai miei incarichi e da Forza Italia perché credo che fare politica sia fare ciò che si ritiene giusto anche quando si perdono incarichi e posizioni. Io sono vicecapogruppo vicario di Forza Italia, il numero due del gruppo, e quando Matteo Salvini ha posto questi pretestuosi veti ho detto che tra il nome e le cariche, tra il nome e l’appartenenza politica, io scelgo il nome. Noi non ci facciamo giudicare da Salvini, chiederemo ai calabresi di giudicarci. E per questo siamo pronti a una vera rivoluzione».

Poco più di una settimana dopo, Mario Occhiuto ritira la candidatura e Roberto ritira le dimissioni, decidendo di sostenere entrambi la candidatura di Jole Santelli.

La candidatura alla presidenza

Il 15 febbraio 2021 Roberto Occhiuto viene nominato capogruppo facente funzioni di Forza Italia, divenendo capogruppo a tutti gli effetti il successivo 9 marzo.

Il 16 giugno 2021 viene ufficializzata la sua candidatura alla Presidenza della Regione Calabria con l’appoggio di Forza Italia, Fratelli D’Italia, Cambiamo! Con Toti – Coraggio Italia, Noi Con l’Italia, Udc e Lega.
Quest’ultima, però, impone alla coalizione e a Roberto Occhiuto il “ticket” con l’attuale presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, che assumerà la vicepresidenza in caso di vittoria, salvo si concretizzi il diktat di Giorgia Meloni che dopo la mancata nomina di consiglieri Rai in quota Fdi sta rimettendo tutto in discussione.

Lo slogan della campagna elettorale di Roberto Occhiuto è “Io in Calabria ci sono nato, conosco i calabresi e quello di cui sono capaci. Non ci resta che farlo vedere a tutti!”.
Le liste a suo sostegno dovrebbero essere sei, avendo lui richiesto solo la presenza di liste di partiti politici a suo sostegno, oltre la lista civica del presidente. Inoltre, ha chiesto una verifica preventiva delle liste elettorali da parte della commissione nazionale antimafia.

La campagna elettorale di Roberto Occhiuto

“La Calabria che l’Italia non si aspetta”. È il sogno di Roberto Occhiuto, ed è anche lo slogan che lo ha accompagnato in questa campagna elettorale. Che, per certi versi, è stata tutta in discesa per lui, che eredita il pathos che inevitabilmente avvolge la legislatura che ha visto per la prima volta una donna alla guida della Regione Calabria, ma che è finita troppo presto, per la prematura morte di Jole Santelli

La deputata forzista aveva stravinto le elezioni di gennaio 2020 contro Pippo Callipo, e a Roberto Occhiuto toccherà bissare il successo di quel centrodestra.

Roberto Occhiuto, a febbraio i primi passi della candidatura

La sua candidatura ha seguito un percorso preciso, prima con l’indicazione arrivata a febbraio scorso, e poi con l’ufficialità e la benedizione di Silvio Berlusconi il 16 giugno. Una ufficialità che ha dovuto condividere con l’indicazione di Nino Spirlì quale suo vice, in caso di vittoria. Nasce così il ticket Occhiuto – Spirlì, con lo zampino di Matteo Salvini. Lo stesso che a dicembre del 2019 fece saltare la candidatura alla Presidenza della Regione del fratello Mario, sindaco uscente di Cosenza.

E non si può dire che tra febbraio e giugno non siano mancati i momenti di tensione attorno alla sua designazione con alcuni tentativi di rimettere in gioco nomi e persone diverse per il ruolo di candidato presidente.
Dopo l’ufficialità però la coalizione di centrodestra, come spesso accade nei momenti elettorali, si è stretta attorno a lui, mostrando i muscoli agli avversari.

Roberto Occhiuto, la rinuncia al ruolo di capogruppo alla Camera di Fi

Giornalista pubblicista, laureato in Scienze economiche e sociali all’Università della Calabria è anche dirigente di un’azienda privata. Per candidarsi in Calabria ha deciso di lasciare il percorso parlamentare che lo ha portato a rivestire prima il ruolo di vice presidente vicario del gruppo di Forza Italia, per poi essere promosso a capogruppo facente funzioni il 15 febbraio 2021 dopo la nomina a Ministro di Mariastella Gelmini, diventandolo a tutti gli effetti il successivo 9 marzo.

Roberto Occhiuto, la crisi con Fratelli d'Italia

La sua candidatura ha superato anche la crisi di rapporti con Fratelli d’Italia che a metà luglio ha minacciato, per ritorsione, di far saltare gli accordi nel centrodestra a causa di una questione nata sulla composizione del CdA della Rai, dal quale è rimasto escluso proprio il rappresentante di Fratelli d’Italia, per via del fuoco amico, proveniente dagli alleati.

Wanda Ferro minacciò anche di candidarsi in solitaria senza però impensierire più di tanto gli alleati. La crisi si risolverà nella prima decade di agosto, quando con una foto sui propri social Roberto si fece immortalare proprio con Wanda.

Roberto Occhiuto e il ticket con Nino Spirlì

Ma la solidità del centrodestra è stata messa a dura prova anche nel momento in cui è stata messa in dubbio la validità del ticket Occhiuto-Spirlì, ovviamente in relazione alla posizione del presidente facente funzioni leghista che con il minimo sforzo – senza cioè candidarsi e sottoporsi al giudizio dell’elettorato – ha ottenuto il massimo del risultato. La questione Spirlì diventa argomento della cronaca politica e da quando Antonello Talerico ha affermato nel corso della trasmissione Perfidia che la posizione di Spirlì non era scontata ma legata al risultato elettorale, al coro si sono uniti in tanti. Compresa Giorgia Meloni che dal palco di Catanzaro ha fatto sapere che «queste cose si decidano all'indomani del voto». Gelo e dubbi reiterati anche da Maurizio Lupi in Calabria per lanciare le quotazioni di Noi con l’Italia. La questione non ha un epilogo, e rimane tuttora aperta nonostante le diplomatiche dichiarazioni del candidato presidente. E la sensazione è che anche Matteo Salvini ne sia cosciente.

Ma più delle polemiche possono i numeri, che ricompattano prontamente la coalizione visto che tre su quattro sondaggi, di quelli circolati in campagna elettorale, danno Roberto Occhiuto vincente con uno scarto che si attesterebbe tra i sedici e i venti punti percentuali.

Elemento caratterizzante della candidatura Occhiuto è stata anche la volontà, dopo aver contribuito all’iter che ha portato al cambiamento del Regolamento della Commissione Antimafia, di sottoporre all’organismo parlamentare presieduto da Nicola Morra, le pre-liste della propria coalizione. Da quel controllo sono usciti due impresentabili. Ma sulla vera efficacia dei controlli è ancora polemica.

Il curriculum vitae di Roberto Occhiuto