«Ci auguriamo che quanto emerso su Massimo Ripepi non corrisponda al vero e che riesca a dimostrare la sua completa correttezza umana ancora prima che politica. In attesa che questo avvenga comunico che è stata accolta la richiesta di sospensione dal partito formulata dallo stesso Massimo Ripepi». Ne dà contezza l’onorevole Wanda Ferro, coordinatrice regionale di Fdi in merito alla vicenda che coinvolge il politico nonché capo di una comunità religiosa che avrebbe suggerito ai genitori di una bimba abusata dallo zio di non denunciare. 

 

«Nonostante al momento non risulti nemmeno indagato, la sola ipotesi che fosse a conoscenza di possibili abusi su un minore e non si sia rivolto alla autorità giudiziaria per denunciarlo è chiaramente incompatibile con i valori di Fratelli D’Italia», aggiunge la parlamentare.

Le parole di Nesci

 

Posizione condivisa da Denis Nesci, commissario provinciale Fdi: «È fin troppo ovvio che ci troviamo dinnanzi ad un fatto che trascende la politica e da ogni valutazione ad essa connessa. Ci sono valori non negoziabili che nemmeno il semplice dubbio può esimerci dal prendere le distanze da una vicenda che li mette fortemente in discussione.

 

Appartengo ad un gruppo dirigente - quello di Fratelli d’Italia - il quale si ispira e muove la sua azione politica e di rappresentanza su pilastri valoriali e sociali quali il rigore, la moralità, il coraggio, la denuncia e il sostegno e la tutela del sacro cosmo della famiglia. Principi da sempre orientati dalla dottrina sociale della Chiesa che guida l’impegno istituzionale e politico mio personalmente e di Fratelli d’Italia a tutti i livelli. Pertanto – conclude - nello sperare che ci sia presto una totale dimostrazione di ciò che sia realmente accaduto nel caso che ha coinvolto un esponente di Fdi a Reggio Calabria ribadisco la totale condivisione della presa di posizione del mio partito che esclude qualsiasi rappresentanza di istanze per conto e per nome di Fratelli d’Italia».