E’ in altissimo mare la discussione sul rinnovo dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale e delle Commissioni. La riunione dei Capigruppo che ha preceduto la seduta ha soltanto sfiorato il problema, ma le distanze sono ancora lontane e in settimana (martedì o mercoledì) ci sarà a Lamezia una riunione di maggioranza per provare a trovare la quadra.

 

Su un punto, però, sembra esserci chiarezza: il Pd ha liquidato Pino Gentile come vicepresidente di minoranza. Come si ricorderà l’esponente di Alternativa Popolare (allora Ncd) venne eletto alla carica con i voti determinanti del centrosinistra che fece sponda agli uomini di Alfano. Altri tempi. Adesso con la rottura nazionale tra Renzi e Alfano e la scelta di Aiello ed Esposito a Catanzaro di appoggiare il candidato di centrodestra Sergio Abramo hanno cambiato radicalmente le cose.

 

E, in tal senso, il messaggio del capogruppo del Pd Sebi Romeo è chiaro. «Il prossimo Consiglio regionale procederà al rinnovo dell’Ufficio di presidenza e delle Commissioni. Il Pd ha detto alla minoranza di fornire i nomi. Registriamo che c’è una novità in Consiglio regionale rispetto alla prima fase che è costituita dall’ingresso di Wanda Ferro. In ogni caso ci auguriamo che il centrodestra possa esprimere il proprio rappresentante questore e il proprio rappresentante vicepresidente in autonomia. Noi – conclude Romeo – non ci intrometteremo».

 

Praticamente un ben servito a Gentile che difficilmente potrà trovare i voti all’interno della minoranza. Bisognerà capire adesso se lo stesso criterio verrà adottato per l’altro esponente di Alternativa Popolare, Baldo Esposito, che ha guidato fin qui la Commissione “Riforme”. Esposito è stato tra i principali protagonisti della vittoria di Abramo a Catanzaro e le truppe del centrosinistra schiumano rabbia e non accetterebbero di buon grado di perdere una presidenza.

Aperti, infine, i casi relativi a Francesco D’Agostino, vicepresidente del Consiglio di maggioranza che si è autosospeso in seguito al coinvolgimento in una vicenda giudiziaria, così come ha fatto Arturo Bova che aveva ricoperto fin qui la carica di presidente dell’Antindrangheta. Qui la discussione è più complessa e bisognerà capire che tipo di criterio verrà adottato ed è assai probabile che la decisione sui due sarà dello stesso tipo.

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A complicare il quadro gli aggiustamenti in giunta che Oliverio stavolta non può rinviare. Almeno nel caso dell’assessore ai Trasporti Russo che è stato nominato all’Autorità portuale di Gioia Tauro e non potrà ricoprire entrambi gli incarichi. In ballo ci sono almeno altre due caselle, ma a questo punto Oliverio e la maggioranza proveranno a trovare equilibrio nella ricomposizione del puzzle nel suo complesso. Il confronto cioè sarà fatto sia sul rinnovo dell’Ufficio di presidenza e delle Commissioni che sugli innesti in giunta. Con la speranza che sia sufficiente a dare nuova linfa all’azione politica del centrosinistra.

 

Riccardo Tripepi