C’è una sorta di caos calmo intorno l’imminente rimpasto di giunta regionale. Apparentemente tutto sembra già scritto. Il presidente Roberto Occhiuto si limiterà a sostituire la neo europarlamentare Giusy Princi con un’altra donna indicata da Forza Italia e proveniente sempre da Reggio Calabria (Domenica Catalfamo il nome più gettonato).

Per il resto si limiterà a lasciare qualche delega che oggi detiene per darla a Fratelli d’Italia (turismo molto probabilmente). Tutti gli assessori verranno confermati, anche se ci sarà una rotazione di deleghe. Dietro queste poche semplici mosse c’è però molto che si muove, soprattutto in prospettiva politica futura. Da qualche tempo Occhiuto va dicendo che è tentato nell’impresa mai riuscita a nessuno, ovvero un bis alla guida della Regione. Ha però il problema di trovare la condizione politica ideale per candidarsi. La maggioranza attuale che lo sostiene rischia di stargli un po’ stretta. Lo si intravede nella sua polemica sull’autonomia differenziata, quando ha previsto che la mossa costerà cara in termini elettorali al centrodestra, soprattutto al Sud che è il vero granaio di voti di Forza Italia.

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Del resto fra il suo partito e la Lega i rapporti sono al minimo. Più volte lo stesso Occhiuto ha polemizzato direttamente con Salvini, sia sull’autonomia differenziata sia sul provvedimento di giunta legato ai balneari. Anche il partito nazionale non sembra essere più d’accordo su nulla con la Lega dall’autonomia alla polemica sull’aumento del tetto pubblicitario della Rai. Insomma fra sovranisti e nazionalisti che fanno a gara a buttarsi a destra, Forza Italia sta sempre più stretta. Lo ha fatto capire Marina Berlusconi nella sua intervista al Corsera rilasciata per lanciare la nuova casa editrice intitolata a Silvio Berlusconi. Già il primo titolo che verrà pubblicato è tutto un programma: “On Leadership” dell’ex primo ministro laburista Tony Blair. Ma le cose più interessanti, ai fini del nostro ragionamento, la Berlusconi le dice sul Governo italiano dicendosi meno d’accordo con l’esecutivo sui diritti civili. Uno spunto che Occhiuto ha subito preso al volo, rilanciandolo non certo per piaggeria. «Condivido pienamente le riflessioni di Marina Berlusconi, esplicitate in un’ottima intervista al Corsera - ha detto - Di diritti civili e di pensiero liberale oggi il nostro Paese ha ancora più bisogno. Sono felice che questa fervida convinzione sia ancora viva e abbia sempre lo stesso nome»

Insomma forse la soluzione a questa situazione politica così fluida può venire dall’Europa. Qui nonostante l’avanzata delle destre, la cosiddetta maggioranza Ursula è riuscita a tenere lasciando fuori FdI e Lega grazie all’accordo fra il Ppe, i socialisti del S&D, i liberali di Renew e l’appoggio esterno dei Verdi. C’è già chi prefigura una maggioranza Ursula anche in Italia con un accordo fra Forza Italia, Pd, M5s, Avs e i centristi. Una coalizione che potrebbe benissimo avere la maggioranza nel Paese alternativa a quella attuale e nella quale Forza Italia si troverebbe politicamente molto più a suo agio. Naturalmente stiamo parlando di qualcosa di politicamente futuribile. Ma Occhiuto con le sue ultime dichiarazioni e con le mosse che ha in mente per il rimpasto si sta mettendo in scia con l’ipotesi che potrebbe anticipare di un anno rispetto le Politiche.

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Per ora la parola d’ordine è depotenziare la Lega. Nella rotazione delle deleghe molti rumors dicono che all’assessore Emma Staine verrà tolta la delega al Welfare visto che la spesa sul Fse è inferiore ai target sperati. Incerta anche la delega sui Trasporti. Per lei quindi si profilano altri incarichi di minor peso. L’altra strategia è quella di togliere terreno al Carroccio con l’acquisizione di consiglieri regionali. Come noto il presidente del consiglio, Filippo Mancuso si aspetta l’espulsione dal partito da un momento all’altro, mentre il corteggiamento su Pietro Molinaro (che nel suo partito si vede schiacciato fra la Loizzo e Katya Gentile) si fa sempre più serrato. Nessuno però ha fretta, in fondo si sa che i gruppi consiliari rispondono al governatore e non sempre al partito e Occhiuto sa benissimo come gestire i singoli consiglieri al di là delle appartenenze partitiche.