Tripodi era stato accusato di truffa ai danni della Regione Calabria per rimborsi richiesti, secondo gli inquirenti, senza giustificazioni. Tripodi aveva dichiarato di essere residente a Messina solo per ottenere rimborsi più alti dato che, secondo gli inquirenti, la sua residenza era nella provincia di Reggio Calabria. In appello però il reato è stato derubricato, dopo l'assoluzione in primo grado. Tripodi è stato condannato per indebita percezione di erogazioni. Per i giudici d'Appello, Tripodi avrebbe ricevuto questi contributi illegittimi, ma è escluso il dolo, l'intenzionalità. L'ex consigliere aveva infatti comunicato la residenza a Messina ma anche di essere domiciliato a Pellaro, a Reggio Calabria.