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Si sono incatenati sul palco di Trame, festival dei Libri sulle Mafie. A Lamezia Terme gli insegnanti della scuola pubblica non vogliono proprio mollare e continuano con forza la loro battaglia contro il disegno di legge del governo Renzi sulla ‘Buona Scuola’. Dopo quattro giorni di sciopero della fame all’interno di un’iniziativa itinerante che riguarda tutta la penisola, ieri si sono spostati a Trame dove hanno continuato la loro protesta pacifica. Catene ai polsi e mascherine sulla bocca a simboleggiare il loro blocco di espressione ma anche la loro voglia di non tacere. Dai cartelloni, invece, frasi dure, molto provocatorie, quasi esasperate. «No alla gestione mafiosa della scuola pubblica», «No alla trattativa mafia - scuola».
I docenti non vogliono che il ddl diventi legge perché lo ritengono incostituzionale e anti democratico. Dimostrano il loro dissenso anche contro la figura del preside “sceriffo” che selezionerebbe gli insegnanti e rivendicano la trasparenza dell’attuale metodo del concorso e della graduatoria per la selezione dei docenti.