Diventa un caso politico la scoperta dello smaltimento, in un’ex cava di Filandari, del materiale di risulta del cantiere della frazione Arzona. Mentre all’indomani del servizio del nostro network, era un sabato e i carabinieri andavano nel municipio, in questi giorni il capogruppo della Lega, Francesco Artusa, sta presentando un’interrogazione e un’interpellanza.

«Ci sono degli aspetti amministrativi da chiarire – sostiene il consigliere – ma non meno importante è capire se chi guida il municipio ha a cuore o no la tutela del territorio». Artusa esibisce delle foto del materiale parzialmente interrato nella campagna di contrada Gatto e aggiunge: «Lo sanno tutti dove sono finiti i rifiuti di quello che sembra un cantiere fantasma, sebbene in pieno centro è privo di qualsiasi indicazione sui tempi e sui nomi della ditta che lo ha realizzato».

Nel mirino politico del capogruppo, sia la sindaca Rita Fuduli – sul cui conto mostra un atto da lei firmato come responsabile del Servizio - che il direttore dei lavori, Vincenzo Rocco. «Il sindaco non può delegare facendo finta di non sapere – argomenta – lei ha il dovere di controllare». Per il consigliere, invece, il tecnico «non può dire di aspettare il certificato della discarica utilizzata, quando già sono stati effettuati pagamenti a favore dell’impresa campana». Artusa, che è anche responsabile regionale del dipartimento Agricoltura, smentisce anche i calcoli. «Il direttore dei lavori – conclude – riferisce che sono appena una ventina i metri cubi del materiale smaltito, in realtà lo sanno tutti che in quella piazza c’erano muri alti almeno 4 metri e lunghi cento, con una vasta pavimentazione divelta».