La protesta condotta questa mattina da una delegazione di amministratori e cittadini della sibaritide, ha prodotto un primo risultato: Corigliano e Rossano sono state inserite nel medesimo collegio uninominale per il voto al Senato nell’ambito della legge elettorale in discussione nella commissione parlamentare Affari Istituzionali.

 

Lo rende noto Giuseppe Graziano, consigliere regionale de “Il Coraggio di Cambiare” tra i promotori della contestazione insieme al sindaco di Rossano Stefano Mascaro. «Abbiamo quantomeno raggiunto l’obiettivo di tenere unite Corigliano e Rossano in quelle che sono le scelte per la rappresentanza parlamentare – scrive Graziano in un comunicato - In buona sostanza, abbiamo evitato una ignobile porcata che non aveva ragione d’esistere anche se i nostri parlamentari hanno trovato l’escamotage per continuare a rendere inoffensiva l’area ionica cosentina ed il Pollino.

 

Purtroppo questo accade perché non è stato il Ministero degli Interni ad aver disegnato, probabilmente con più criterio e senno, i perimetri collegiali, ma gli stessi parlamentari, che ora hanno fretta di andare la voto. E questo ha determinato che i partiti potessero tutelare al meglio i loro bacini di voto. Per blindare l’elezione di Cosenza, ad esempio, è stato creato un megacollegio di oltre 500mila abitanti, camuffandolo con il “contentino” che consente a Corigliano e Rossano di andare uniti ma insieme all’intera provincia di Crotone.

 

Dispiace – conclude Graziano - leggere tra le righe la polemica di qualche segretario regionale di partito che, dopo giorni di silenzio, per l’evidente imbarazzo, esce allo scoperto accusando i sindaci, i cittadini e le forze sociali ed imprenditoriali dell’intero territorio ionico cosentino per aver sollevato gli scudi contro la scelta cervellotica di due collegi geograficamente orizzontali senza senno.

 

A chi fa finta di non sapere, suggerisco di andare a leggere l’emendamento Fiano pubblicato sul sito del Parlamento nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi. E si accorgerà delle bufale che va raccontando additando colpe e sospettando improbabili velleità personali di quanti sono coinvolti nella difesa del comprensorio della Sibaritide-Pollino e dell’Area urbana Corigliano-Rossano».