VIDEO | Il primo cittadino respinge le accuse sull'aumento di stipendio che ha scatenato un vespaio anche a causa del dissesto delle casse comunali. «È una legge dello Stato il Codacons s'informi»
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«Questa delibera è stata pubblicata per una maggiore trasparenza. Paradossalmente ora percepisco meno di quando facevo il lavoratore precario». Antonio Trifoli non ci sta. Il sindaco di Riace, finito nella bufera dopo aver approvato la delibera con cui si è aumentando dello stipendio, potendo beneficiare di una legge dello Stato, respinge le accuse del Codacons e si difende. «L’abbiamo fatta a marzo perché aspettavamo la firma del responsabile. Io stesso ho perso due mesi di stipendio. Altro che scandalo».
Contro il primo cittadino è insorto anche il Codacons verso cui Trifoli ha annunciato di voler sporgere querela. «È paradossale – ha rimarcato il sindaco - che il Codacons su tutti i Comuni d’Italia sotto i 3mila abitanti si sia interessato solo di Riace. Se ritenesse che 110 euro in più costituiscano un arricchimento, perché non ha fatto una campagna contro il governo nazionale? A causa del dissesto finanziario – ha aggiunto Trifoli - abbiamo avuto problemi di liquidità e non siamo riusciti a pagare gli stipendi dei dipendenti. Per andare avanti spesso faccio affidamento sul sostegno economico da parte dei miei genitori».