L’ex sindaco riparte da un movimento che si ispira al modello del villaggio globale della Locride. L’appello sui tavoli delle segreterie dei partiti
Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
Partito o movimento? Le prospettive non sono ancora definite, ma Mimmo Lucano sa cosa farà da grande. Un punto di partenza dopo le traversie giudiziarie concluse con una tenue condanna in Appello e lo sgretolamento del castello di accuse a suo carico. Per il Manifesto si tratta di un progetto ambizioso. E forse è un eufemismo, visto che il tentativo dell’ex sindaco di Riace è quello di ricomporre una sinistra dispersa, quasi atomizzata, attorno alla “sua” storia di accoglienza. C’è già una data per la prima convocazione: il 20 dicembre. E un luogo: palazzo Pinnarò, nel centro di Riace. Il tam tam è partito, accompagnato da un orizzonte politico ampio.
Migranti | Mimmo Lucano all’Unical commenta l’accordo Italia-Albania: «Si trattano le persone come pacchi postali»
Lucano non si candiderà alle Europee, ha spesso detto di non avere ambizioni che vadano oltre il suo borgo nella Locride. Il progetto però resta complicato. Ha invitato tutti: Unione popolare e la lista pacifista di Santoro hanno detto che parteciperanno. Anche Sinistra Italiana manderà un esponente della segreteria nazionale malgrado ritenga velleitaria al momento una riunificazione della sinistra (e già questo pare un distinguo eloquente). L’appello «Riace per l’Italia» gira nei tavoli delle segreterie. Lucano parte dal raduno dei suoi fedelissimi nella festa del 29 ottobre: duemila persone arrivate da tutta Italia stipate nel “villaggio globale” di Riace. E anche una presenza significativa della sinistra politica, da Potere al Popolo e Unione popolare fino al Pd, con Marta Bonafoni inviata dalla segretaria Elly Schlein.
L’ipotesi | Riace, prende corpo la candidatura a sindaco di Mimmo Lucano con una lista civica
L’idea è quella di costruire un’area politica che si ispiri al “modello Riace. Esperienza che, si legge nel documento, «non è solo un esperimento compiuto di società multietnica che ha creato benessere; è anche un ambulatorio che fornisce servizi sanitari pubblici e gratuiti a tutti, un turismo responsabile e non invasivo, un artigianato che crea lavoro, un rivoluzionario modello di gestione dei rifiuti, un innovativo sistema idrico che valorizza e privilegia esclusivamente l’acqua pubblica. Questa è stata Riace in questi anni». Progetto che si pone in opposizione rispetto alle politiche del governo: gli accordi con l’Albania, le intese con le bande libiche, i decreti nati dopo la tragedia di Steccato di Cutro.