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REGGIO CALABRIA - E’ arrivato a Reggio con circa un’ora di ritardo. Accompagnato dai ministro Poletti e Lanzetta e dai sottosegretari Minniti e Del Rio. E’ entrato in Prefettura da una porta secondaria, dribblando i contestatori e i lavoratori precari che lo attendevano in piazza Italia, ha incontrato i commercianti e gli imprenditori che hanno subito le intimidazioni della criminalità e, poi, ha parlato alle autorità e ai giornalisti in una veloce conferenza stampa. Toccata e fuga in Calabria del presidente del Consiglio Matteo Renzi che tra Napoli e Palermo ha trovato il tempo di fare una tappa in riva allo Stretto, nella città dei Bronzi, non a Gioia Tauro, ma sul porto il premier ha garantito il suo impegno e quello del Consiglio dei Ministri. Il tema sarà affrontato – promette Renzi - nella seduta del Cdm del 29 agosto. Sul fronte del occupazione il premier ha fornito rassicurazioni, in particolare, sul futuro dell’Omeca di Reggio Calabria. Al centro dell’attenzione i fondi europei, la cui spesa nell’ultimo trimestre – secondo i dati del premier – è cresciuta dal 50 al 58%. Un dato – ha rimarcato – non ancora soddisfacente. Il prossimo 7 novembre nuovo visita in Calabria e nuovo briefing del Governo sull'utilizzo dei fondi comunitari.
Il nodo delle primarie. Primarie il 21 settembre e al voto tre settimane dopo. Anche il governo benedice la data del 12 ottobre suggerita ieri dalla presidente facente funzioni della giunta regionale, Antonella Stasi. Per Matteo Renzi prima è, meglio è, per ridare agibilità politica e democratica alla Calabria. Nei pensieri del presidente del Consiglio non c’è solo l’appuntamento per la guida di Palazzo Alemanni. C’è anche Palazzo San Giorgio commissariato da due anni.