VIDEO | Fallite le mediazioni dell'ultima ora tra Giuseppe Conte e il leader di Italia viva che ha annunciato il ritiro dei rappresenanti dall'esecutivo nel corso di una conferenza stampa. Il presidente Mattarella chiede che si esca presto dalla situazione di incertezza
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Adesso la crisi di governo può considerarsi ufficialmente aperta. Si sono dimesse le ministre di Italia Viva, Teresa Bellanova ed Elena Bonetti. Lo ha confermato il leader del partito Matteo Renzi nel corso della conferenza stampa tenuta al Senato. Non hanno avuto esito le trattative dell’ultima ora che avevano fatto sperare in un ripensamento. Secondo Renzi, «davanti a questa crisi il senso di responsabilità sta nel cercare di risolvere i problemi».
La posizione di Iv
L'ex premier ha detto che «siamo consapevoli che la nostra responsabilità è di dare risposte al Paese. La crisi politica è aperta da mesi e il salto di qualità lo hanno chiesto altre forze politiche su scuola, sanità, cultura. Noi abbiamo detto di risolvere i problemi. La politica richiede il rispetto delle liturgie democratiche. Se durante la pandemia non rispetti le regole democratiche, allora la democrazia non serve più a niente. Questo non è un reality show. I problemi si affrontano nelle sedi delle istituzioni».
Renzi ribadisce la "fiducia incrollabile" nel presidente della Repubblica Sergio Mattarella dal quale si è recato il premier in carica Giuseppe Conte per riferire sulle decisioni del Consiglio dei Ministri di ieri e sullo stato dei rapporti della coalizione.
L'appello di Mattarella
Il capo dello Stato ha sottolineato la necessità di uscire velocemente da questa condizione di incertezza. Tornando a piedi a Palazzo Chigi il premier, intercettato dai cronisti, si è limitato a commentare: «Crisi? Spero di no». Intanto da alcune indiscrezioni sembrerebbe che il presidente del Consiglio stia lavorando a un documento comune da far sottoscrivere a tutti i leader per rilanciare la maggioranza.
La decisione di Matteo Renzi, però, sembra poter fare precipitare definitivamente aprendo una pericolosa crisi senza sbocchi in piena pandemia.