Il candidato a sindaco contro l’attuale primo cittadino: «Ancora una volta approva atti politicamente, eticamente e moralmente scorretti»
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«Non c’è limite all’arroganza dell’amministrazione Manna che ancora una volta approva atti politicamente, eticamente e moralmente scorretti e tutto ciò a poche settimane dal voto del 26 maggio».
È quanto sostenuto in una nota dal candidato a sindaco di Rende, Mimmo Talarico. «Sottoscrivo in pieno la denuncia delle cinque partecipanti al concorso di dirigente della amministrazione comunale che, Manna, continua a sbeffeggiare a colpi di atti di revoca, sospensione e nomine ad personam. Davvero una situazione al limite che offende sostanzialmente i principi di trasparenza e tutela delle parti opportunità nella accesso alle posizioni e alle carriere della macchina amministrativa. L’ancora per poco sindaco Manna continua a utilizzare l’istituzione comune piegandola ai suoi fini di propaganda e allegramente infischiandosene dei problemi che lascerà ai cittadini. A cominciare dai sentimenti di fiducia e dell’etica della responsabilità che questi 5 anni di amministratore per caso e del tempo libero ha messo a prova costante: in particolare, in questi ultimo mese in concomitanza con la campagna elettorale durante la quale, approfittando della posizione di privilegio, si sta producendo in atti quanto meno dubbi sul piano della opportunità istituzionale. Non ultimo con la finta inaugurazione del parco acquatico, con la finta concessione dei locali all’Avis e con questo ulteriore atto di despotismo e illegalità consumato nelle pieghe del funzionamento della macchina comunale».
Il candidato a sindaco afferma pure che «dopo una sospensione di ben 4 anni, Manna, appena insediato, revoca i concorsi per l’assunzione di 4 dirigenti le cui prove scritte erano state svolte durante la gestione commissariale. Le candidate si oppongono e presentano ricorso al Tar Calabria; il tribunale amministrativo ritenendo giuste le motivazioni delle concorrenti invita l’amministrazione comunale a riesaminare gli atti fissando l’udienza di merito al 28 maggio 2019. Per tutta risposta, Manna eludendo le decisioni del Tar confeziona due bandi che gli consentono a tempo di record - la nomina a tempo di n. 2 dirigenti e, tra questi, un dirigente già in carica. Appare evidente a tutti che qualcosa non torna e che tali nomine sottendono ad altre motivazioni. Da qui ovviamente è partito un nuovo ricorso contro l’amministrazione, che aumenta così il rischio di soccombere definitivamente e dover sostenere oltre alle spese già corrisposte ai legali incaricati per la difesa di parte (oltre 22.000 euro) anche i sostanziosi danni richiesti dalle ricorrenti per perdita di chance e lucro cessante. Oltre la beffa di un sindaco del cambiamento al contrario, in sintesi, anche danni importanti per le casse comunali e dunque per i cittadini, inconsapevolmente trascinati in questa disputa.
Tutto il contrario del senso di trasparenza, di regole democratiche, condivise e ispirate al bene comune che con la nostra coalizione riaffermeremo con forza al governo della città».