Si chiude la sfida in tribunale tra i vecchi gestori della struttura e il municipio. La procedura per affidare la gestione dell'impianto di Commenda era legittima
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Il Consiglio di Stato ha deciso: l'Asd Tennis Club di Rende deve dire addio alla gestione dei campi di Commenda, sulla cui terra rossa si sono formate generazioni di amanti della racchetta. Si chiude quindi con la vittoria del municipio d'Oltrecampagnano la lunga battaglia legale che ha visto contrapporsi la società dilettantistica presieduta da Giancarlo Zicarelli e il Comune guidato da Marcello Manna.
Promosso, dunque, l'operato dell'ente – difeso per l'occasione dagli avvocati Paolo Florio e Valerio Zicaro – e bocciato il Tar della Calabria, che nelle precedenti puntate della saga aveva dato ragione a Zicarelli e i suoi.
Il bando della discordia
Oggetto del contendere era un bando con cui il Comune di Rende intendeva affidare ai privati con la formula del project financing la progettazione definitiva, quella esecutiva, la riqualificazione e la gestione dell’impianto di Commenda.
L'area – circa 33.000 mq in pieno centro – è di quelle che farebbero gola a tanti, con i suoi sette campi da tennis (sei in terra rossa e uno in sintetico) ai quali aggiungere un campo di minibasket, uno di calcetto ed una piccola palestra attrezzata. Il Tennis Club era insorto per la mancata proroga della concessione – complici anche quelle ottenute, invece, da diverse associazioni sportive rendesi che gestiscono altre strutture comunali – e, sostenuto dai principali oppositori di Manna, aveva impugnato il bando trascinando il Comune in tribunale.
I giudici amministrativi, da principio, avevano dato ragione all'associazione, sospendendo e poi annullando la procedura adottata in municipio.
Il Consiglio di Stato cambia tutto
Nonostante la sconfitta nei primi due set, Manna e i suoi però hanno portato la partita al tie break per poi accaparrarsi il match. Il Comune – che nel frattempo, tra una diatriba sull'entità dei debiti dei gestori dei campi verso l'ente e l'altra, aveva sgomberato i membri del club dall'impianto di Commenda – si è rivolto, infatti, al Consiglio di Stato. Che ha ribaltato la sentenza del Tar.
Il presidente Francesco Caringella, con sentenza 5320/2020, «ha accolto, in toto, le tesi difensive» dell'ente, scrivono Florio e Zicaro. Sentenza di primo grado riformata, dunque: il bando non era illegittimo.