Nella corsa alla carica di primo cittadino, con il ballottaggio ormai alle porte, a Rende Sandro Principe incassa due importanti sostegni. A partire dall’onorevole Saverio Zavettieri, recentemente eletto sindaco a Bova Marina, il quale lo ha definito «una delle più autorevoli espressioni dell'autentica cultura socialista e riformista. Ha iniziato giovanissimo il suo percorso politico ed amministrativo – spiega -  più volte parlamentare e sottosegretario al Ministero del Lavoro con i governi Amato e Ciampi, consigliere ed assessore regionale, non ha mai nascosto un amore incondizionato per la sua città,  Rende, della quale è stato più volte sindaco». A giudizio dello storico socialista: «Sandro Principe non è solo amministratore illuminato e lungimirante  dotato di  competenza ed esperienza è, anche, una delle espressioni più autentiche ed autorevoli del socialismo riformista e della efficace concretezza della politica del fare». In vista della decisiva chiamata alle urne che lo vede impegnato contro il sindaco uscente Marcello Manna, l’augurio di Zaviettieri certo che, sotto la sua direzione «Rende tornerà  ad essere la città moderna, colta, stimolante e proiettata al futuro che i rendesi hanno amato e che in molti hanno ammirato, una città urbanisticamente bella ed attrattiva, simbolo di buona amministrazione e di tutela sociale».

 

Il sostegno di Idee in circolo

 

Anche “Idee in Circolo” prende posizione. La lista che aveva sostenuto la candidatura a sindaco di Massimiliano De Rose, sempre attraverso un comunicato stampa, rompe gli indugi: «La nostra proposta, adesso a sostegno di Sandro Principe – annunciano - avrà massima convergenza da parte dei nostri elettori che ritroveranno in un’altra Rende possibile, la vera opportunità di cambiamento che la città vuole». Nel bocciare la gestione Manna, ribadiscono: «La proposta riformista di rilancio e valorizzazione dell’area urbana ci vede concordi rispetto ad una visione del futuro che ritrovi quella spinta propulsiva che è mancata in questi ultimi cinque anni. Una visione che, pur mantenendo elementi di autonomia ed unicità, trova punti di contatto con la prospettiva rappresentata dalla tradizione riformista e socialista che, per questa ragione, riteniamo di sostenere».

 

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