A lanciare la proposta la candidata lametina Rosella Cerra: «Sarà un modo per dare attenzione non solo ai ragazzi ma anche al futuro di questa terra»
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Un assessorato per i giovani. È questa la proposta che si è impegnato a portare avanti Carlo Tansi ed elaborata dalla candidata con Tesoro Calabria Rosella Cerra.
«Porre attenzione ai giovani significa innanzitutto dedicare un reale e apposito spazio istituzionale, che si traduca in un luogo fisico di incontro, confronto e proposta», afferma Cerra che poi ricorda come la legge regionale n.2 del 14 febbraio 2000 avesse istituito una “consulta regionale per le politiche giovanili con funzioni di progettazione, formulazione di proposte politiche e programmazione di varie attività”.
Dieci anni dopo della proposta di legge inerente se ne sarebbero però perse le tracce. «Eppure – afferma la candidata - si trattava della creazione di un istituto organico al consiglio regionale che avrebbe sicuramente incentivato l’impegno e l’interesse dei giovani al mondo della politica, quali protagonisti in grado di produrre anche proposte di legge che riguardassero il settore giovanile, dall’istruzione e la cultura, alla formazione e al lavoro».
«Oltre ad essere un articolo di legge, la Consulta regionale dei giovani calabresi non ha lasciato tracce, così come non vi è traccia della proposta di legge fatta nel 2010. Dall’anno di istituzione della legge “Progetto giovani” – si chiede Cerra - quali politiche sono state fatte per trattenere i giovani e far rientrare chi è già andato via?»
«Il rilancio di quella proposta - spiega Cerra - viene ora attualizzato alla luce delle diverse consulte giovanili nate negli ultimi anni all’interno di diversi comuni calabresi ed in diverse regioni d’Italia. A Gerace è stata istituita nel settembre 2020, a Montalto Uffugo nel mese di agosto 2020, ma esiste anche a Siderno, a Badolato, a Locri, a Reggio e altri comuni. Non esiste ancora un censimento o una piattaforma che le metta in rete. La finalità della Consulta Giovanile regionale è proprio quella di avviare e mantenere rapporti permanenti con le consulte giovanili comunali presenti nel territorio calabrese ed essere di supporto per la creazione in tutti i comuni calabresi».
«Il raccordo – si legge ancora nella nota - sarà promosso anche con le consulte delle altre regioni per avere un continuo scambio di informazioni e progetti. Altro punto di forza innovativo è quello di mettere in rete le consulte delle regioni meridionali, atteso che sono proprio queste quelle che maggiormente soffrono di un abbandono di giovani in cerca di opportunità di studio e di lavoro nelle regioni del Nord Italia e all’estero».
«Collegato strettamente alla politica giovanile deve esserci uno specifico Assessorato ai Giovani. Qualcuno lo aveva annunciato a gennaio scorso in campagna elettorale. Salvo poi, dopo essere stato eletto come consigliere, abbandonare l’idea. La politica giovanile infatti è stata lasciata come delega al presidente facente funzioni Nino Splirlì. Proprio lui. Quale è la cosa più giovanile che ha fatto? Qualche giorno fa ha lanciato l’idea di un “tavolo giovani residenti e non per il futuro della Calabria”. Più che imbandire tavolate per i giovani lui avrebbe già dovuto incassare risultati, poiché è da diverso tempo che è al governo della regione, con un ruolo o con un altro. Invece si lamenta ancora la fuga di oltre 30mila giovani dalla Calabria per studiare altrove».
«L’assessorato ai Giovani - conclude - accanto ad una proposta di legge per la Consulta Giovanile Regionale è la dimostrazione di una grande attenzione non solo ai giovani, ma al futuro della nostra Regione, che sta rischiando lo spopolamento a causa della scarsità di attrattive».