La leader dell'opposizione punta il dito contro la gestione dell'organismo: «Tanta confusione e altrettanto pressappochismo». Ma la presidente respinge ogni critica
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Botta e risposta sulla conduzione della Commissione Sanità del Consiglio regionale fra la vice presidente Amalia Bruni, che parla di «pressapochismo e superficialità», e la presidente Pasqualina Straface, che respinge le accuse.
Bruni: «Confusione e pressapochismo in Commissione Sanità»
«Tanta confusione e altrettanto pressappochismo. Fa male constatarlo ma è questo che emerge in maniera evidente dai lavori della Commissione Sanità di cui sono vicepresidente. L’ultima seduta è stata purtroppo la conferma di una grande confusione e di una superficiale conduzione dei lavori», scrive in una nota Amalia Bruni. «Si esaminano una serie impressionante di proposte di legge, - spiega - alcune delle quali potenzialmente interessanti, ma senza che vengano sviluppate nel modo corretto, diventando così inutilmente complicate, come se si tendesse a evitare la semplicità senza motivo. Considero l’ultima seduta della Commissione la cartina di tornasole di come si affrontino le discussioni sui temi legislativi, senza alcun approfondimento, senza una visione d’insieme e con una dannata fretta della quale non capisco il motivo».
«Questa maggioranza, fin dal principio - sostiene Bruni - ha privilegiato la celerità nel licenziare i provvedimenti sacrificando in questo modo la qualità degli stessi, e questo clichè è riprodotto ovunque, dal Consiglio alle Commissioni. Prendiamo ad esempio la proposta sui Caregiver dove ho mostrato tutta l’intenzione di approvarla e per la quale ho presentato nove emendamenti, mi sono resa conto, però, che esiste una difficoltà oggettiva nell’accettazione di suggerimenti perché si guarda esclusivamente al colore politico dal quale provengono e non alla utilità nel migliorare la legge. E parliamo di un provvedimento - aggiunge - di estremo interesse sociale, tanto che avevo proposto di rimandarne la lettura a dopo l’approvazione della norma nazionale che è in fase di elaborazione dal Parlamento. Sarebbe stata la cosa più saggia da fare ma non sono stata ascoltata. Mi è stato detto che non si poteva aspettare e che dovevamo fare in fretta. Ma fretta in nome di cosa, mi chiedo? Perché? Forse facciamo un servizio migliore ai cittadini facendo passare un testo senza approfondirlo o verificando le linee guide nazionali che da qui a qualche settimana saranno approvate? Non mi pare. Resto dell’avviso che abbiamo il dovere di fare le cose rapidamente ma dobbiamo farle anche nel miglior modo possibile e nella maniera più giusta, nell’interesse di tutti. Siamo sommersi da tante proposte di legge, molte assolutamente inutili che potrebbero essere sostituite da provvedimenti amministrativi, ma in ogni caso per le proposte legislative che pure meritano e necessitano di tanta discussione non ci viene dato tempo di studiarle e approfondire per adattarle alle esigenze della nostra terra».
Discorso simile, afferma Bruni, «per quanto riguarda il cosiddetto Omnibus, dove dentro è stato messo di tutto, dalla legge sulla cannabis alle richieste del Tavolo Adduce per le quali non è stato fornito alcun dato e non sono stati messi a disposizione i verbali relativi e provvedimenti da cambiare, mai passato in commissione perché non era di merito. Sono dispiaciuta, vedo un’attività nel caos e rifletto. Se è confusa l’attività di un settore come la Commissione Sanità dove occorre la massima attenzione per lo stato drammatico in cui versa il nostro sistema sanitario e noi trattiamo in modo così approssimativo i provvedimenti - conclude - viene naturale chiedersi quale contributo si possa davvero produrre e quali obiettivi si possano raggiungere se si continua a operare così».
Straface respinge le accuse
Secca la replica di Straface : «Rispedisco al mittente le accuse lanciate da Amalia Bruni, secondo cui la riunione della terza commissione regionale Sanità, attività sociali, culturali e formative sia stata confusionaria e approssimativa. Mi sembra evidente, invece, che abbia partecipato alle quattro ore di dibattito con animo eccessivamente “battagliero”, come si è autodefinita al termine della commissione».
La consigliera regionale di Forza Italia e presidente della terza Commissione aggiunge: «Durante i lavori sono stati rispettati tutti i termini previsti. Peraltro alcuni emendamenti presentati dalla consigliera sulla proposta di legge per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare, le sono stati approvati. Sembra incoerente, piuttosto, un atteggiamento per il quale si contesta una proposta di legge, quella sui caregiver, per poi chiedere di emendarla. La proposta – spiega Pasqualina Straface – è stata portata in commissione con la necessità di regolamentare il lavoro dei caregiver, prevedendone il riconoscimento delle competenze, le modalità e gli istituti autorizzati al rilascio della certificazione che ne attestino anche il valore dei crediti formativi in riferimento alla normativa vigente in materia. Una proposta di legge – approvata con nove emendamenti proposti dalle opposizioni – che assume rilevanza sociale e considera il riconoscimento della figura del caregiver, donne e uomini che dedicano la propria vita ad un parente con disabilità grave».
Straface attacca ancora Bruni: «Le sue affermazioni cozzano, inoltre, con le dichiarazioni ed i sentimenti di gratitudine espressi dai colleghi Mammoliti e Lo Schiavo, anche loro all’opposizione, auditi lungamente sulle criticità della rete ospedaliera nel Vibonese e con l’approvazione della proposta di legge per la valorizzazione, promozione e diffusione delle arti di strada in Calabria che incoraggia la libera espressione artistica dei giovani e mira a coinvolgere gli stessi artisti, i cittadini e gli enti, valorizzando il territorio regionale, presentata da Ernesto Alecci, consigliere del Pd e non di certo di Forza Italia. Fatti questi, che smentiscono su tutta la linea le critiche alla presidenza di una commissione che guarderebbe al “colore politico”. Vi era, infine, necessità di esaminare un cosiddetto Omnibus per alcuni articoli di proposte di legge che modificano leggi regionali, in esecuzione a impegni assunti dal presidente della Giunta regionale in sede di contraddittorio con i competenti ministeri, in attuazione del principio di leale collaborazione, per come ritenute opportune per evitare l’impugnativa delle leggi stesse dinanzi alla Corte Costituzionale. Se ne faccia una ragione, Amalia Bruni – conclude Pasqualina Straface – a cui forse non piace una commissione che sta lavorando: nell’organo che presiedo regna la democrazia e l’unico obiettivo è vagliare proposte di legge che vadano in un’unica direzione: il bene dei calabresi».