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Un minuto di silenzio per ricordare il senatore Luigi De Sena. Così si è aperta ieri la seduta di Consiglio regionale convocata per discutere della programmazione della spesa comunitaria per il periodo 2014-2020. Particolarmente sentito il commiato del presidente della giunta Mario Oliverio che rivelato, come del resto era trapelato ufficiosamente a suo tempo, di aver chiesto all’ex super prefetto di Reggio Calabria di voler entrare a far parte della sua squadra di governo. Incarico che De Sena è stato costretto a rifiutare proprio per le sue condizioni di salute.
La rabbia degli insegnanti in aula
La seduta che ha contrassegnato la ripresa dell’attività istituzionale dopo la pausa estiva si è poi caratterizzata per i forti di momenti di tensione interni alla maggioranza di centrosinistra e del Pd e per la rabbia degli insegnanti che si è riversata in Aula dopo il sit-in di protesta che era stato organizzato davanti all’ingresso principale di palazzo Campanella. Un gruppo di insegnanti precari, assai scettico sulla riforma targata Renzi di cui vorrebbero l’impugnazione da parte della Regione, ha aspettato tra il pubblico che l’Aula si occupasse della loro vicenda. Cosa che puntualmente non è avvenuta, in quanto la Conferenza dei capigruppo, prima dell’inizio dei lavori, aveva stabilito di rinviare alla seduta del 17 settembre mozioni e questioni non attinenti alla programmazione comunitaria. A tarda sera la rabbia dei precari è esplosa: “Presidente lei è un’ipocrita e non la voteremo più” ha urlato dalla zona riservata al pubblico un’insegnante precaria. Lo sfogo è continuato fino a quando i questori hanno riportato l’ordine in aula accompagnando i “facinorosi” all’esterno. Il governatore Oliverio, accompagnato dall’assessore al ramo Federica Roccisano, ha poi incontrato informalmente alcuni degli altri insegnati rimasti in aula, ma il presidente ha potuto soltanto prendere tempo assicurando il massimo impegno della sua giunta.
Il Por 2014/2020
La discussione sulla programmazione comunitaria, invece, è stata alquanto deludente, al netto delle vivaci polemiche interne al Pd. Ad aprirla è stato il governatore Oliverio che ha illustrato le linee guida lungo le quali ha deciso di muoversi la sua giunta. Il primo punto è stata la modifica dell’impianto precedente contrassegnato da un eccesso di investimenti a pioggia. Poi grandi sforzi per potenziare l’informatizzazione della Regione con il progetto che dovrebbe portare la connessione a 30megabyte in ogni Comune del territorio. Tra le misure più significative i 94 milioni di euro per fronteggiare il dissesto idrogeologico e 220 destinati alla gestione del ciclo idrico e al potenziamento della raccolta differenziata. Un ulteriore sforzo verrà fatto su trasporti con l’occhi attento al porto di Gioia Tauro per il quale sono stati confermati gli investimenti in programma e per la rete di mobilità a Reggio Calabria alla quale sono stati destinati 500mila euro al fine di completare lo studio di fattibilità.
Assai critica l’opposizione sulla gestione del centrosinistra. Nicolò, capogruppo di Fi, ha parlato di “Pd in confusione come dimostrato anche dai recenti interventi del deputato Carbone sugli aeroporti”. Orsomarso e Tallini hanno evidenziato come il programma arrivato in Aula somigli terribilmente a quello elaborato da Scopelliti, tanto da annunciare un voto di astensione che ha più fatto infuriare che sollevato il governatore.
Le maggioranze variabili e lo scontro nel Pd
Carlo Guccione, ex assessore al Lavoro della prima giunta Oliverio, si è presentato determinato in aula e pronto a scatenare il caos nel suo partito. Guccione ha parlato di una vera e propria mortificazione delle funzioni del Consiglio da parte della giunta che, a suo dire, avrebbe già caricato sulla piattaforma informatica il nuovo Por Calabria, "tanto che questa seduta è del tutto inutile". La giunta avrebbe accentrato nuovamente tutte le funzioni di governo con il risultato di fare un pessimo lavoro: "la programmazione - ha spiegato Guccione all'aula - è praticamente uguale a quella della precedente amministrazione di centrodestra".
Un attacco che è stata un invito a nozze per Orsomarso, Tallini, Nicolò e Salerno, felicissimi di puntare l'indice contro l'indadeguatezza della maggioranza a governare la Regione. Ma che ha provocato anche diverse perplessità tra i consiglieri di maggioranza più critici nei confronti dell'operato del governatore. Flora Sculco di Calabria in Rete, ad esempio, pur annunciando il proprio voto favorevole ha chiesto lumi in ordine alla questione sollevata da Guccione.
La risposta del governatore Oliverio al suo ex braccio destro è arrivata alla fine della riunione di Consiglio, insieme alle conclusione del dibattito sugli investimenti comunitari.
Il governatore, alzando di parecchio i decibel del suo discorso, ha scelto lo scontro frontale. "Nella politica è fondamentale anche scegliere i tempi della polemica e della critica altrimenti si rischia di scadere nel politicantismo" ha tuonato il presidente della giunta rivolgendo lo sguardo agli scranni in cui era alloggiato Guccione. "Sul documento di programmazione che stiamo discutendo le critiche di Guccione sono fuori luogo. Lo ha approvato la giunta di cui lo stesso ha fatto parte e al cui lavoro ha dato un grande contributo. Come può cambiare opinione in meno di 40 giorni, compresa la pausa estiva?".
Per quel che attiene le modalità di approvazione del Por, il governatore ha smentito categoricamente le affermazioni di Guccione. "Smentisco che il programma sia stato caricato sulla piattaforma e inviato alla Commissione. Il piano che stiamo approvando sarà caricato per la valutazione della Commissione nelle prossime ore ed entro il 4 settembre. Fino ad oggi abbiamo caricato soltanto una bozza sulla quale è stata avviata una intensa discussione con la Commissione. Entro il 4 settembre sarà caricato invece il programma approvato e su quello si aprirà il confronto formale con la Commissione per arrivare alla definitiva stesura. Abbiamo chiesto perfino - ha concluso Oliverio - che ci fosse una riunione della Commissione prima di quella del Consiglio per metter a punto gli ultimi dettagli".
Guccione non è sembrato per nulla persuaso dalla spiegazione del governatore, ma ha continuato il suo forcing presentando un ordine del giorno per destinare 500mila euro allo studio di fattibilità sulla mobilità a Reggio Calabria. Emendamento che sarà ripresentato dai capigruppo di tutti i partiti e approvato all'unanimità. Il rifiuto sull’inserimento dell’emendamento ha poi provocato l'abbandono dell'aula da parte di Guccione che ha minacciato di rendere pubbliche le mail sull'inserimento del Por sulla piattaforma informatica.
Chi non ha fatto mancare il proprio appoggio al Por del centrosinistra, invece, è stato il Nuovo centrodestra che con Sinibaldo Esposito ha annunciato il proprio voto a favore spiegando ancora una volta che “Oliverio ha bisogno di una maggioranza stabile e di un Consiglio forte per affrontare questioni assai complicate come la spesa dei fondi europei o la gestione della Sanità”. E c’è da scommettere che gli alfaniani faranno di tutto per rendere forte la posizione di Oliverio anche nel prossimo futuro.
Riccardo Tripepi