Pasquale Anastasi e Pasquale Monea hanno già rassegnato le dimissioni, accogliendo l’invito del presidente Mario Oliverio. Turismo e Attività produttive, d’altronde, non saranno gli unici dipartimenti regionali che subiranno il cambio della guida, anche  in forza alla politica di razionalizzazione avviata dal neo governatore. Il restyling, con un’azione di commissariamento a tappeto, investirà anche gli enti regionali, da Fincalabra a Calabria Etica, da Calabria Lavoro alla fondazione Field, passando per la Fondazione Terina, Locride Sviluppo e la Film commission, i cui vertici erano stati nominati dalla presidente facente funzioni Antonella Stasi all’epilogo della precedente legislatura. E mentre si procederà a liquidare Arssa e Afor, il processo di cambiamento innestato dal neo presidente della Regione interesserà anche l’Arsac e Calabria Verde.

Tutto questo mentre sul piano politico si registra una tregua alle polemiche innescate dalla nomina di Nino De Gaetano, sfiorato ma non indagato, in una vecchia indagine della Procura antimafia di Reggio Calabria, e dal gran rifiuti di Maria Carmela Lanzetta, che dimessasi dal ruolo di ministro degli Affari regionali ha annunciato che rinuncerà alla politica tornando così a dedicarsi alla sua attività di farmacista a Monasterace. In queste ore a Roma, in coincidenza con l’elezione del nuovo Capo dello Stato, le diplomazie democrat, calabresi e romane, sono all’opera per ricomporre gli attriti scatenati dalle posizioni critiche attribuite al sottosegretario Graziano Delrio in ordine alla nomina di De Gaetano in giunta.  Da questo confronto potrebbe venir fuori un’indicazione condivisa sulla figura che andrà a sostituire nell’esecutivo Maria Carmela Lanzetta.