VIDEO | La governatrice ha preso qualche giorno di riposo prima di aprire le trattative per gli assessorati. Cannizzaro e Mangialavori chiedono spazio. E neanche i non eletti stanno a guardare
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«Tutti mi dicono “riposati”, ma un attimo dopo mi chiedono: “Allora, l'hai fatta questa giunta?”. Ma insomma, o mi riposo o faccio la giunta...».
È una Jole Santelli particolarmente ironica quella che, in queste ultime ore, prova a rispondere a chi le chiede lumi sui suoi primi atti politici e, in particolare, sul prossimo governo regionale.
Il livello di tensione salito alle stelle
A partire da lunedì scorso, a vittoria del centrodestra acquisita, il livello di tensione di partiti e aspiranti assessori è via via cresciuto, fino a raggiungere i picchi di queste ultime ore. Tutti vogliono sapere come sarà composta la squadra, quante caselle saranno assegnate ai partiti e alle liste della coalizione, quali province verranno gratificate e quali uomini o donne affiancheranno Santelli nell'amministrazione della Regione.
L'attesa spasmodica crea irrazionalità: e infatti sono partite le ipotesi, le previsioni; dai vari quartier generali dei partiti vengono avanzati diritti di prelazione su assessorati di peso, mentre anche i non eletti “di successo” (quelli che hanno preso migliaia di preferenze personali) chiedono che il loro sforzo non sia reso vano.
Però, appunto, questa girandola di richieste ufficiose e di pretese elettoralmente fondate per adesso si scontra con una realtà: la governatrice non ha ancora aperto il dossier giunta.
Santelli ha infatti accolto l'invito al riposo e ha staccato la spina per un paio di giorni per rimettersi in forze (sta lentamente recuperando la voce) e iniziare con le batterie cariche il suo nuovo mandato.
La neo presidente tornerà in Calabria domani e, a partire da lunedì, inizierà a lavorare seriamente sul nodo giunta.
Nessun accordo con Salvini e Meloni
Ogni trattativa è tuttavia subordinata ai colloqui che Santelli intende svolgere con i leader dei partiti che hanno contribuito alla vittoria. Con Matteo Salvini, secondo quanto trapela dallo staff della governatrice, ci sarebbe stato un primo contatto pochi giorni dopo il successo elettorale; una telefonata che si sarebbe chiusa con l'impegno a risentirsi al più presto per trovare un accordo sulla composizione del governo.
La nuova telefonata non c'è ancora stata, ma Santelli conta di parlare con il capo del Carroccio al più presto. Non ci sarebbero stati briefing nemmeno con Giorgia Meloni e Lorenzo Cesa, ma l'inquilina della Cittadella intende rimediare nei prossimi giorni. Solo dopo un confronto approfondito con i capi di Lega, Fdi, Udc, ma anche con i rappresentanti delle liste “Santelli presidente” e “Casa delle libertà”, Santelli potrà avere davanti a sé il quadro completo della situazione e compiere le scelte di rito.
«Al momento – commentano dall'inner circle della presidente –, non solo non sono stati scegli gli uomini e le donne che entreranno in giunta, ma non esiste neppure un accordo per la ripartizione tra le varie forze del centrodestra».
Le scelte dopo il confronto con i leader
Santelli ha però le idee chiare sul modus operandi e intende agire solo dopo il necessario “faccia a faccia” con i leader e, soprattutto, non prima della proclamazione degli eletti in Consiglio, che protrebbe avvenire a metà della prossima settimana.
Da quel momento in poi, la nuova assemblea regionale avrà 20 giorni di tempo per insediarsi e per nominare il nuovo presidente di Palazzo Campanella (la prima riunione sarà presieduta dal consigliere “anziano”, Pippo Callipo).
La clessidra è dunque ancora piena di sabbia e Santelli non ha intenzione di forzare i tempi, anche perché sa che le scelte dovranno essere ben soppesate per garantire equilibrio e giusta rappresentanza a tutti i partiti.
La contesa dentro Forza Italia
A questa pausa pensosa di Santelli, fa da contraltare l'ansia di chi, per voti o per accordi precedenti, chiede di entrare in giunta. La lista è lunghissima. Di certo, chi ha ottenuto sul campo i galloni di assessore è il forzista cosentino Gianluca Gallo, che con 12mila voti portati in dote alla coalizione è il consigliere più votato del centrodestra.
Stesse pretese anche per l'altro big azzurro, il reggino Giovanni Arruzzolo. Nel suo biglietto da visita sta scritto: 8mila e 600 preferenze, "raccomandato" da Ciccio Cannizzaro. ll deputato e coordinatore provinciale di Fi, infatti, rivendica più di altri spazio per la sua area politica.
Santelli, inoltre, non potrà fare a meno di prendere atto delle possibili “richieste” di un altro maggiorente azzurro, il senatore Giuseppe Mangialavori, responsabile delle liste di Fi e “Santelli presidente”, che nel Vibonese hanno incassato il 22% dei consensi.
Lotta per un posto in giunta anche la donna più votata del Cosentino, l'assessore di Cosenza Rosaria Succurro (“Santelli presidente”), che con la governatrice ha condiviso l'esperienza amministrativa a Palazzo dei Bruzi.
Le richieste dei leghisti
Santelli dovrà dipanare pure altre matasse, tra cui quella leghista. Il Carroccio, tramite il commissario Cristian Invernizzi, ha già fatto sapere di essere interessato a diversi assessorati, tra cui quello all'Agricoltura, per il quale il favorito resta l'ex presidente di Coldiretti Pietro Molinaro.
Ha carte da giocare anche l'unica donna del centrodestra (Santelli a parte) eletta in Consiglio, Tilde Minasi, che legittimamente spera di occupare una poltrona di governo. Alla Lega, secondo partito della coalizione, potrebbe andare o la vicepresidenza della giunta o la presidenza del consiglio regionale.
Le ambizioni dei consiglieri fratellisti
Dagli incastri con la Lega dipendono anche gli assetti di Fdi. Non è un mistero che i vertici del partito di Meloni ambiscano a guidare l'assemblea regionale. I favoriti per questo ruolo restano i consiglieri reggini Domenico Creazzo e Peppe Neri, ma non è da escludere un interessamento del catanzarese Filippo Pietropaolo, il cui mainsponsor è la commissaria regionale Wanda Ferro.
Per la giunta, invece, scalpita Fausto Orsomarso, che non si è ricandidato al Consiglio proprio perché sicuro di poter ottenere un posto di governo a vittoria conquistata.
Le manovre nelle altre liste
Nelle altre liste non mancano i movimenti. Se l'Udc ha intenzione di puntare forte sul suo coordinatore regionale, Franco Talarico, nelle altre formazioni il comune denominatore è l'incertezza. Di sicuro hanno intenzione di far valere il loro peso elettorale Baldo Esposito, eletto con la Casa delle libertà grazie a più di 10mila voti, e Pino Gentile, rimasto fuori malgrado le quasi 8mila preferenze ricevute.
Potrebbe ambire a un posto di comando anche il giovane imprenditore Giuseppe Mattiani (“Santelli”), a cui non sono bastati 7mila e 700 voti per entrare in Consiglio.
Dopo il breve riposo, Santelli avrà perciò molto da lavorare. Tra l'altro, in Forza Italia è già partita la corsa interna per sostituirla nella carica di coordinatore calabrese. Ma questa è tutta un'altra storia.
bellantoni@lactv.it