Il governatore Oliverio prende ancora tempo prima di procedere alla messa a punto della sua squadra di governo. Il rimpasto doveva arrivare con l’inizio dell’anno nuovo, insieme all’annunciato report sull’attività svolta dalla giunta fino ad oggi, quando siamo arrivati ormai ad un passo dal giro di boa di metà legislatura. Anche il resoconto del presidente, però, secondo le indiscrezioni che filtrano dagli uomini più vicini ad Oliverio, sarebbe slittato a fine mese. Ufficialmente per abbinarlo alla cerimonia di consegna dei lavori della metropolitana di Catanzaro, in modo da aggiungere altra “ciccia” al capitolo degli obiettivi realizzati.

 

Ufficiosamente perchè guadagnare ancora un po’ di tempo potrebbe essere utile al governatore per una serie di motivi. Primo fra tutti quello di fare chiarezza sui nomi in uscita tra la giunta dei tecnici all’interno della quale la tensione è sempre più alta. Come dimostrato anche dal tenore delle ultime riunioni che sono state parecchio complesse e che hanno provocato non poche tensioni tra il presidente e i “professori”.

 

Tra i nomi segnalati in uscita si mantengono stabili, e quindi molto elevate, le quotazioni dell’assessore al Lavoro Federica Roccisano, finita anche nel mirino di Report con la storiaccia del trasporto negato agli studenti invalidi, e l’assessore alla Pianificazione Franco Rossi. Ma se Oliverio dovesse decidere un cambio più radicale anche per recuperare i rapporti con il Consiglio e con i partiti della sua maggioranza potrebbero essere sacrificati anche l’assessore allo Sviluppo Economica Carmela Barbalace e, addirittura, il vicepresidente Antonio Viscomi. I rapporti tra Oliverio e quest’ultimo, infatti, vengono descritti non proprio idilliaci nell’ultimo periodo, con Viscomi diventato eccessivamente autonomo secondo il governatore.

 

Altro motivo che spinge Oliverio a temporeggiare è legato alla gestione della sanità. Prima di ogni aggiustamento il presidente della giunta spera di poter conoscere le determinazioni del Consiglio dei ministri sul futuro del Commissariamento. E lo si può ben capire considerato che la sanità movimenta il 70% circa del bilancio regionale e condiziona moltissimo il governo della Calabria. Dalla decisione finale del governo, e quindi anche di Renzi, Oliverio potrebbe poi avere nuovi elementi per capire il valore delle proprie quotazioni all’interno del Pd. Elemento che non pare di secondo piano in un momento delicato come quello della rivisitazione della squadra di governo.

 

Il rimpasto di giunta, peraltro, potrebbe coincidere temporalmente con la nomina della nuova segreteria nazionale che Renzi dovrebbe designare a breve. Dentro la quale dovrebbe essere dato molto spazio ai giovani, e tra questi al sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà, e poco a chi riveste cariche istituzionali, compresi i parlamentari. Quasi un monito per il segretario regionale Ernesto Magorno e per i “notabili” del Pd calabrese che temono una riorganizzazione traumatica del partito anche alle nostre latitudini. Tenere qualche carta in mano in un momento del genere, dunque, potrebbe essere più che utile al governatore.

 

 

Riccardo Tripepi