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"Annunciamo un nostro esposto alla Corte dei conti perché gli oltre 600 mila euro che la Regione Calabria deve sborsare per i licenziamenti illegittimi di alcuni dirigenti siano pagati dagli assessori responsabili e dal presidente Mario Oliverio".
Lo dichiarano i deputati del Movimento 5 stelle Dalila Nesci e Paolo Parentela, in seguito alla sentenza con cui il giudice del Lavoro di Catanzaro ha stabilito l'illegittimità della procedura con cui un dirigente regionale fu sostituito prima della scadenza del contratto.
"Si tratta - proseguono - dell'ennesima dimostrazione dell'incapacità di gestione del governatore Mario Oliverio, che, malgrado le tante poltrone occupate nella sua trentennale carriera politica, ora giunta al termine, ha commesso a riguardo un errore marchiano. La Corte dei conti dovrà procedere contro i responsabili dell'ennesima beffa a danno dei cittadini. Nel frattempo Oliverio dovrà spiegare perché non ci sono più soldi nella casse regionali: dalla 'bollitura' di Calabria Verde ai misteri della Fondazione Terina, sempre a discapito dei lavoratori, sino al mancato recupero di quei milioni che alcuni imprenditori incassarono, negli anni d'oro, pur senza le assunzioni pattuite".
"La Calabria - concludono Nesci e Parentela - deve andare al voto al più presto. Oliverio paghi di tasca propria le nomine degli amici e non con i soldi dei calabresi. Poi potrà dedicarsi a una lunga e religiosa meditazione, tra le montagne della Sila, sulle importanti occasioni che ha bruciato".