Serve mettere un freno allo strapotere della giunta guidata da Nino Spirlì che continua a governare come se si fosse in gestione ordinaria. L’allarme è del consigliere di “Io resto in Calabria” Graziano Di Natale che lancia anche un appello all’opposizione perché si intervenga per ristabilire anche un corretto rapporto tra l’esecutivo e il Consiglio regionale.

«La Giunta regionale viola i principi dell'attività di ordinaria amministrazione – dice Di Natale -. Le forze di opposizione si uniscano, nell'immediato, per metter freno alla giunta regionale della Calabria che prosegue, imperterrita, nel violare i principi dell’attività di ordinaria amministrazione. Ritengo, infatti, incredibile quanto sta accadendo in queste ore in Calabria. L’attuale giunta regionale – prosegue il consigliere -, in carica per l’ordinaria amministrazione, continua senza nessun freno la propria opinabile azione fatta di nomine, contributi, presentazione di eventi. Il tutto - sottolinea - nel silenzio generale di tutte le forze politiche».

Un attacco, dunque, che non risparmia neanche l’atteggiamento supino di gruppi in Consiglio regionale. «Mi ribello a tutto ciò. Mentre l’assemblea regionale, democraticamente eletta, è bloccata nelle sue funzioni, c’è una giunta di nominati che, contravvenendo alle disposizioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri, continua ad operare senza limiti. Le forze politiche elette in consiglio regionale non possono restare immobili.  Urge una presa di posizione politica, forte e chiara. Dobbiamo ristabilire il perimetro dentro il quale l’azione della maggioranza di Governo può essere esercitata. Diversamente, si sarebbe complici di un sistema al quale io mi oppongo.  Perché il Consiglio Regionale non può operare è la giunta si? L’interrogativo è tutto politico. Chiedo, quindi -conclude- che le forze di opposizione si riuniscano subito nell’interesse dei Calabresi e facciano sentire la propria voce».

E proprio lunedì prossimo a palazzo Campanella è prevista una riunione della Conferenza dei capigruppo, così come da convocazione del presidente Giovanni Arruzzolo, e per Di Natale si tratta della prima occasione utile per porre il problema con forza e chiedere, se necessario, l’intervento del governo nazionale.