Il centrosinistra in Consiglio regionale chiama a raccolta i sindaci calabresi per sostenere la proposta di provvedimento amministrativo (ppa) con cui la minoranza vorrebbe impegnare la Regione Calabria a impugnare la legge sull’Autonomia differenziata, accodandosi così alle altre amministrazioni regionali che si stanno muovendo in direzione del referendum abrogativo dietro la “capofila”, l’Emilia Romagna.

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«Invitiamo i sindaci calabresi alla massima mobilitazione possibile in vista della riunione della Commissione “Affari Istituzionali” che è stata convocata per mercoledì 31 luglio, a palazzo Campanella, per discutere della proposta di provvedimento amministrativo sul referendum abrogativo della legge sull’autonomia differenziata». È quanto si legge in una nota dei capigruppo di opposizione Mimmo Bevacqua (Pd), Davide Tavernise (M5s) e Antonio Lo Schiavo (Misto), che invitano a una presenza massiccia per dare un segnale forte alla maggioranza di centrodestra che ha offerto l'ennesima prova di arroganza e totale insensibilità rispetto agli interessi dei calabresi e alle prerogative dei consiglieri regionali.

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«Considerata l'urgenza del tema da affrontare - ricordano i capigruppo di minoranza - avevamo chiesto al presidente Mancuso di fare arrivare la ppa direttamente in Consiglio regionale lo scorso 26 luglio senza passaggi in Commissione. Non solo non è stata accolta tale richiesta, ma la Commissione è stata convocata dopo 15 giorni, sfruttando il tempo massimo possibile previsto dal regolamento. Si tratta di un evidente atteggiamento ostruzionistico che non ha alcun senso, se non quello di umiliare la Calabria e la minoranza politica presente in Consiglio».

 
Poi, tornando a focalizzare l’attenzione sull’appuntamento di mercoledì, spiegano: «In commissione chiederemo che la ppa arrivi in Aula prima della pausa estiva e per dare ancora più forza alla nostra richiesta chiediamo il sostegno dei sindaci e degli amministratori. È fondamentale che ognuno si assuma le proprie responsabilità davanti ai calabresi, a partire dal presidente Occhiuto abile nella comunicazione, con le sue continue interviste, ma mai protagonista di una scelta netta con conseguenti atti deliberati in Consiglio, se non quello di aver dato nella Conferenza delle regioni il suo assenso al progetto di legge Calderoli».