Il clima elettorale irrompe in Consiglio regionale e scopre tutti i nervi scoperti della maggioranza di centrodestra. Le frizioni tra il fronte sovranista di Lega e Fdi nei confronti di Forza Italia sono al limite e i risultati discutibili ottenuti alle elezioni, soprattutto a Reggio Calabria e Taurianova, sono pronte a creare una spaccatura di difficile ricomposizione.

 

E, così, avviene che in una sonnacchiosa seduta di Consiglio, alla quale per l’ennesima volta non ha preso parte la governatrice Jole Santelli che continua a snobbare palazzo Campanella, dopo l’approvazione del rendiconto dell’Assemblea, il corto circuito venga servito sull’ordine del giorno presentato dal consigliere del Pd Carlo Guccione.

 

Un odg per impegnare la giunta regionale a chiedere al governo Conte che la Calabria possa attingere pe quota parte ai fondi del Mes per ammodernare la propria rete sanitaria. Secondo Guccione: «La Calabria potrebbe ottenere il 3,19% del Mes che ammonta a 37 miliardi, una cifra importante che servirebbe a definire in maniera dettagliata un nuovo piano sanitario regionale».

Condivisibile? No. Almeno per i consiglieri di Fdi e Lega. I vari Mancuso, Pietropaolo, Morrone, ma anche l’assessore Orsomarso, con motivazioni non di merito hanno deciso di astenersi nell’attesa di comprendere meglio i “meccanismi del Mes sui quali c’è discussione a anche a livello nazionale” e poi perché l’ordine del giorno avrebbe così un connotato politico.

 

Risultato finale: l’odg viene approvato con una maggioranza inedita formata dal Pd e da Forza Italia, compreso il presidente del Consiglio Tallini che ha sostenuto con forza il voto favorevole, e di Nicola Paris dell’Udc. Lega e Fdi si astengono e si mettono in posizione di scontro nei confronti dei forzisti con i quali è alle porte la resa dei conti.

 

I risultati delle amministrative, ma quelli di Reggio, in particolare potrebbero segnare il punto di non ritorno. Per il fronte sovranista e per Matteo Salvini sarebbe in atto uno strano inciucio a tutti i livelli tra frange Fi e Pd, e le eventuali sconfitte farebbero partire il redde rationem in giunta regionale.

 

In riva allo Stretto i fedelissimi di Salvini hanno appuntato l’assenza della governatrice durante la campagna elettorale, così come si è tenuta lontana dal ring Giorgia Meloni di Fdi che mai si è fatta vedere in Calabria. Anche questa un’assenza molto eloquente che la dice lunga sull’aria che tira nella coalizione e che potrebbe trasformarsi in bufera subito dopo la chiusura del turno di ballottaggio.