La maggior parte delle risorse, però, sono vincolate mentre solo 767 milioni possono essere gestiti in autonomia da Giunta e dal Consiglio
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Una manovra da 6,3 miliardi nel capitolo riguardante la spesa, con il 62% delle risorse assorbite dalla sanità e con 767 milioni di risorse disponibili per scelte discrezionali della Giunta e del Consiglio.
Sono questi alcuni dei numeri più significativi del Bilancio di previsione della Regione Calabria per il triennio 2022-24, approvato martedì scorso dalla Giunta regionale e trasmesso al Consiglio regionale per la definitiva approvazione, prevista entro la fine dell'anno.
Il bilancio, come avviene ormai da anni, è fortemente condizionato da vincoli di carattere interno ed esterno alla Regione e da alcune criticità segnalate, per gli esercizi precedenti, dalla Corte dei Conti, come i crediti che la Regione vanta ancora nei confronti dei Comuni per il servizio idrico fino al 2004 e per il servizio dei rifiuti solidi urbani fino al 2019, e nei confronti dello Stato con riferimento ai lavori di realizzazione di alcune dighe, criticità che hanno indotto la Giunta a accotonare risorse in via prudenziale in alcuni fondi rischi per evitare squilibri contabili.
Nel dettaglio, scrive la Giunta regionale nella relazione al documento contabile, «il bilancio di competenza effettivo della Regione Calabria per l’anno 2022 ammonta a circa 6,5 miliardi di euro. Tuttavia, tali importi afferiscono in gran parte a risorse a destinazione vincolata, il cui utilizzo può aver luogo solo per finalità stabilite da altri decisori istituzionali o con questi concordate». Rientrano in questo ambito le risorse destinate al finanziamento del Servizio sanitario regionale (3,9 miliardi circa; 62,4%).
Nella relazione si evidenzia, inoltre, che «le entrate libere da vincoli da destinare a finalità autonomamente definite dalla Regione ammontano, invece, a circa 767,3 milioni, pari al 12,2% circa delle risorse attualmente iscritte in bilancio, in diminuzione di circa 53 milioni rispetto al bilancio 2021. Tale decremento non origina da situazioni “strutturali”, ma - si legge ancora - è connesso alle variazioni di bilancio effettuate sull’annualità 2021 e conseguenti alle misure economiche adottate dal Governo a fronte della pandemia».
La voce più rilevante del Bilancio, rileva la Giunta regionale nella relazione, «è rappresentata dalla spesa per il servizio sanitario, che include le risorse del Fondo sanitario. Tali risorse ammontano ad oltre 3,93 miliardi e rappresentano circa il 62% degli stanziamenti di competenza allocati nella parte del bilancio»
Gran parte di tali risorse è trasferita alle aziende sanitarie ed ospedaliere e, pertanto, se la rilevanza della spesa per la tutela della salute viene valutata in termini di pagamenti, il peso del settore sanitario sulla spesa complessiva regionale - emerge dalla relazione - supera certamente il 70% del totale erogato».