Catanzaro - Nessuna discussione sulle alleanze elettorali. Questo è il momento di affrontare le emergenze. Poi verranno le poltrone.  In tal direzione sembra marciare Mario Oliverio. Il presidente della Regione non intende affrettare i tempi. Gli assessori potrebbero essere tutti interni o tutti esterni. Non si esclude neppure una via di mezzo. Ma il neogovernatore intende prima procedere ad alcune operazioni preliminari. Anche se in cuor suo, pensa alla modifica dello Statuto per poter nominare un esecutivo esclusivamente formato da esterni al Consiglio. A proposito dell’assemblea, Oliverio rimane dell’idea comunicata nella sua prima conferenza stampa da presidente della regione, all’atto dell’insediamento. L’intento sarebbe di approvare una legge che consenta al presidente di assegnare, su specifiche tematiche, la delega al consigliere".


Rimangono da definire anche altri nodi. A cominciare dalla questione alleanze. Le urne hanno detto che il centrosinistra può amministrare la regione senza alcuna necessità di ricorrere ad allargamenti della maggioranza. Ma il pressing dell’Ncd calabrese su quello romano è sempre più all’ordine del giorno. Anche ieri si è parlato di riproporre in periferia il modello del governo Renzi. Non certo musica per le orecchie di Mario Oliverio che sul punto, almeno a parole, rimane fermo: "Gli elettori – ha tuonato –hanno dato alla Calabria un presidente e un governo. Quando ci saranno le politiche sceglieranno loro da quale esecutivo intendono essere governati".  Oggi gli alfaniani saranno di nuovo a Roma per incontrare i vertici del partito. Ma l’impressione è che Quagliariello più che Renzi dovrà provare a persuadere Oliverio.