Il consigliere azzurro attacca il Carroccio per il No ad Occhiuto: «La tattica distruttrice mette a serio rischio una vittoria che è a portata di mano»
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«Occorre interrogarsi in maniera profonda sulla cocciuta e irresponsabile volontà della Lega di privare Forza Italia della sua autonomia nel designare il candidato alla presidenza della Regione Calabria. L'ostinazione dei leghisti di imporre un 'cavallo di troia' alla guida della Regione nasconde probabilmente una strategia colonizzatrice che per quanto ci riguarda è inaccettabile». Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale Domenico Tallini, vice coordinatore regionale di Forza Italia.
«È evidente che un presidente di Forza Italia, autonomo e moderato - prosegue - non consentirebbe mai un federalismo differenziato che metta in discussione diritti fondamentali dei cittadini calabresi, come la salute e l'istruzione. Non consentirebbe di certo che la Calabria diventi un'appendice irrilevante degli interessi delle Regioni più ricche. La strategia distruttrice della Lega mette a serio rischio una vittoria che è a portata di mano, così come è successo a Lamezia Terme con il grottesco caso della lista ritirata all'ultimo istante. Sono risibili e piene di contraddizioni le argomentazioni del commissario leghista Invernizzi che dice no a Mario Occhiuto, uno dei più validi sindaci del Meridione, indicato all'unanimità dal partito, mentre in casa sua ha una governatrice, la presidente dell'Umbria Donatella Tesei, che ha portato al dissesto un piccolo Comune come Montefalco. Con la differenza che Occhiuto ha ereditato una situazione di predissesto causata dai suoi nonostante la quale ha portato Cosenza ai vertici delle città italiane, mentre la Tesei è unica responsabile del buco da due milioni di euro in un paesino grande quanto un condominio».
«La Lega ora “offre” a Forza Italia - sottolinea ancora Tallini - la possibilità di scegliere il candidato nel mazzo di dieci sindaci forzisti presenti in Calabria. Ringraziamo l'on. Invernizzi per la sua puntuale ricerca, ma ci chiediamo perché come alternativa ha escluso deputati, senatori, consiglieri regionali, intellettuali di Forza Italia che avrebbero ben titolo a guidare la coalizione. Manca solo il numero del cellulare del prediletto. Sono certo che il presidente Berlusconi non consentirà che la dignità del partito calabrese, che tante soddisfazioni gli ha dato in termini di consenso, venga calpestata da un alleato che purtroppo dimostra scarsa responsabilità politica. Forza Italia non permetterà che venga distrutto un patrimonio di consensi e soprattutto non consentirà che la Calabria diventi l'ultima colonia dell'impero».