Oltre 50 persone stipate l’una sull’altra in una stanza e il leader che saluta calorosamente tutti. Finiti i bagni di folla di un tempo, il numero uno del Carroccio continua ad essere poco attento alle norme anti Covid
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Arriva a piedi Matteo Salvini sul corso principale di Lamezia dove, a precedere la benedizione del centrodestra ad Occhiuto in un noto hotel della zona, ha inaugurato la nuova sede della Lega. Sorride e stringe mani ai commercianti e ai seguaci senza remore, prendendosi anche un «Sa che lei è più bello dal vivo?». Lamezia la conosce bene, è stata fino a poco tempo fa la città calabrese con il più alto numero di iscritti al suo partito. Ora i tempi sono cambiati, Lamezia non guida nessuna classifica, i bagni di folla sono scemati ma le sedi aumentano.
«È la città che lo chiede», spiega il leghista. Se prima la roccaforte era nell’ex comune di Sambiase, ora apre un nuovo “punto di ascolto”, così come preferisce venga chiamato Salvini, in pieno centro a Nicastro, in quella che era stata la sede di Forza Italia. Un centinaio i presenti all’esterno, nulla a che vedere con gli affollamenti di un tempo. “Roba da rockstar” diceva qualcuno. Drastico calo anche dei contestatori, soltanto tre ragazzi che mandano a quel paese l’ex ministro il quale nemmeno risponde. La nuova sede, in un palazzo storico di pregio recentemente ristrutturato, fa fatica a contenere gli intervenuti.
È così i circa cinquanta lasciati passare si sono ritrovati tutti stretti l’uno addosso all’altro condividendo spazi, afa e sudore. Alcuni anche senza mascherina. Un vero e proprio assembramento che si spera non sia diventato il cavallo per il virus per tentare una rimonta visti i contagi in calo. Nessuno a chiedere un maggiore rispetto delle distanze o, si presume, a calcolare il numero massimo degli ingressi concessi.
Siamo ormai in zona bianca e per Salvini “era ora”. Le mascherine ci sono, stavolta il leader non le usa per tamponare il sudore nonostante l’afa sfiancante, ma di igienizzanti in giro nemmeno l’ombra, nonostante il leghista non abbia lesinato strette di mano a nessuno. Speriamo a portare bene ci pensi l’immagine della Madonnina affissa sulla parete della sala sotto la scritta “Animo e coraggio”. È il “sii d’esempio” affisso su un altro muro che, in questi casi, stona un po’.