CATANZARO - La sentenza del Tar è una frustata alla politica. I giudici amministrativi calabresi hanno messo fine alla melina, con buona pace di quanti per mesi hanno tentato di rinviare con sotterfugi e giochi di palazzo le elezioni sine die.

 

Le reazioni nel centrosinistra. Una decisione che non allieta il sindaco di Lamezia Terme Gianni Speranza. "Non sono contento che la magistratura debba supplire alla politica - ha sottolineato il candidato alle primarie del centrosinistra - Vorrei che si cambiasse registro  e non ci fossero più resistenze per il bene dei calabresi". A fargli eco, Ernesto Magorno: "Si è giunti a quello che chiedevamo da tanto, troppo tempo, di ridare voce ai calabresi. Ci si è arrivati, però, solo dopo l’intervento delle magistratura. Un fatto che segna una ulteriore mortificazione per le istituzioni calabresi, tutta da addebitare all’irresponsabile comportamento della maggioranza di centrodestra che guida la Regione».  L'accelerazione impressa dal tribunale non può che rassenerare Gianluca Callipo e Mario Oliverio. " Ci voleva il Tar - ha tuonato   il sindaco di Pizzo - per restituire la calabria ai calabresi. Bisognerà vedere cosa inventeranno ora per rimanere incollati alla poltrona ". E il presidente della provincia di Cosenza ha richiamato l'esigenza di disputare le primarie il prossimo 21 settembre.

 

Le reazioni nel centrodestra. Dal fronte opposto, mentre Antonella Stasi rimane convinta che al voto non si possa andare prima di novembre mentre le elezioni secondo il coordinatore regionale del Nuovo Centrodestra Tonino Gentile potrebbero tenersi già il 26 ottobre se un giorno dopo l'entrata in vigore dello statuto venissero indette. Pullulano, insomma, le opinioni. Tutti accolgono di buon grado la decisione del tar. Anche se non manca, soprattutto, nel centrodestra, qualche significativo silenzio