Jole Santelli, rispondendo alle domande dei giornalisti o replicando alle battute degli avversari, ha sempre tenuto fermi due concetti che saranno alla base della sua presidenza nell’eventualità di una sua elezione: ridare dignità alla politica e riequilibrare la visione sovranista. E d’altronde, già nel corso della visita di Matteo Salvini nelle ore scorse, tra un selfie ed un abbraccio al capo leghista, comunque,  non l’aveva mandato a dire, soprattutto replicando alla pretesa di Matteo Salvini di rivendicare per il suo partito l’assessorato all’agricoltura.

 

Sul punto la Santelli è stata netta: "Di solito sono abituata a leggere il dato elettorale nella composizione degli equilibri della futura squadra". Ad interpretare e rivendicare  chiaramente questa impostazione, tuttavia, ci ha pensato Antonio Tajani che ha dato il senso e tracciato i contorni di quella che potrebbe essere l’impostazione programmatica e politica del governatorato a guida della parlamentare forzista cosentina. 

 

Le maggiori testate calabresi, mentre si concentravano sui contorni mielosi della presunta rappacificazione tra  Occhiuto e la Santelli, trascuravano la consistente impostazione programmatica che ha dato il senso all’indicazione di Jole Santelli come candidata presidente del centro destra in Calabria che il parlamentare europeo ha voluto incastonare in chiave decisamente meridionalista. Una prima risposta a coloro che immaginano una coalizione di centro destra a trazione leghista. Tajani (per i dettagli della visita in Calabria CLICCA QUI), infatti, traduce e da senso alla stessa conformazione della coalizione messa in campo, rivendicando l’orgoglio dell’appartenenza a Forza Italia, ma chiaramente includendo nel campo degli stessi valori politici e culturali anche la lista di Jole Santelli presidente e di Casa delle Libertà, un’affermazione che, tradotta, sostanzialmente significa questo: sarà la somma dei risultati elettorali di queste tre liste che stabilirà peso e trazione della coalizione, facendo capire che le tre liste sono la confederazione del pensiero politico degli azzurri nazionali e calabresi.


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Guardando, dunque, al risultato complessivo di questo blocco politico che si comprenderà quanto sarà determinante questa area per la vittoria di tutto il centrodestra a livello calabrese, meridionale e nazionale. Antonio Tajani, lancia l’idea di un Sud in cui si sostenga  l’intraprendenza delle nuove generazioni e ripudia l’idea di uno Stato che regala i soldi perpetuando la logica dell’assistenzialismo. “La partita calabrese è la questione meridionale” -ha affermato Tajani nel suo discorso al Modernissimo di Cosenza- la Calabria è una grande questione nazionale” -ha poi aggiunto- due concetti che diventano di fatto due parole d’ordine nel disegno dell’impalcatura politica e istituzionale nel progetto costruito   intorno a Jole Santelli.

 

Rilancia un ragionamento lanciato dalla stessa candidata a presidente, “la Calabria non può essere dipinta come il luogo dove prevale il malaffare, al giovane meridionale bisogna far riscoprire la dignità e la dignità tu la puoi far riscoprire solo creando lavoro”. La Calabria deve cambiare, ha enormi risorse che devono essere valorizzate.” Tajani poi, mette a disposizione di questa nuova Calabria targata Santelli, tutti i punti di riferimento di Bruxelles. Il popolarismo europeo in questo momento è il movimento politico che in Europa da le carte,  anche ai fini dello sviluppo delle strategie necessarie per lo sviluppo dei territori regionali.

 

La chiave dunque di una visione europea al servizio dello sviluppo dei territori non è nel sovranismo ma dentro una intelligente visione popolare.  Infine, dopo avere liquidato  l’endorsement del sindaco di Cosenza a favore della Santelli, nel quadro di un fisiologico passo indietro per fare un passo avanti, circoscrivendo il tutto nella dinamica razionale della politica: “la politica non si conclude mai ma va sempre avanti”, Tajani inoltre,  si concentra sulla capacità unitaria del centro destra calabrese, che è riuscito a ricompattare posizioni politiche fortemente disgregate e che apparentemente sembravano inconciliabili (il riferimento, nemmeno tanto celato allo scontro con i fratelli Gentile è comunque evidente).

 

Antonio Tajani, infatti, ringrazia la famiglia Gentile per aver contribuito a trasformare il progetto del centrodestra unito, in un “progetto di speranza” per la Calabria. Alta velocità, collegamenti rapidi, rete digitali adeguate al resto del paese e d’Europa e tutto quello che serve per adeguare e parificare le infrastrutture con quelle del nord sono la condizione necessaria e non procrastinabile  per rendere competitiva la Calabria, il Sud, con il resto del Paese e dell’Europa.  Insomma, Luigi Tajani e Jole Santelli rilanciano un meridionalismo moderno e avvisano, di fatti, la Lega di Salvini che in Calabria non c’è spazio di egemonie in chiave sovranista e, seppur nel rispetto e nella lealtà di un’alleanza,  a partire dal Presidente avrà un forte bilanciamento nel segno della tradizione liberale e popolare meridionale.

Pa Mo.