Il sogno del candidato consigliere per una Calabria "normale" al consorzio di bonifica Ionio Catanzarese: «Servono solo cose semplici e realizzabili»
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«Il sogno, che diventa realtà, di una Calabria diversa. Quello di una terra che rinasce e sia la terra di tutti. Nessuno escluso». Filippo Pietropaolo, candidato consigliere con Fratelli d’Italia alle prossime elezioni regionali nella Circoscrizione Calabria Centro, ne sta facendo un must del suo girovagare nelle province di Catanzaro, Vibo e Crotone.
L'ha ribadito nell'incontro con gli elettori nella sala conferenze del consorzio di bonifica Ionio Catanzarese. Organizzata da Grazioso Manno, referente regionale all'ambiente e all'agricoltura per Fdi e ideatore dell'associazione "La Calabria che verrà", nel corso della convention ha ribadito che il sogno di una Calabria che sia una "vera regione" è possibile.
Tocca a Giuseppe Truglia, in rappresentanza del sodalizio politico "manniano", indicare le ragioni di una scelta di campo a favore di Fratelli d'Italia. La partenza affonda nella risalente amicizia con Wanda Ferro, deputata e coordinatrice regionale, il suo trascinante appeal, e la politica del partito di Giorgia Meloni sempre più orientato alla gente. Da qui il passo verso il sostegno di Pietropaolo è stato breve. «Assieme alla sua elezione - annuncia Truglia - festeggeremo anche l’inaugurazione ufficiale dell'associazione che ha idee e progetti da e per i calabresi».
La ricetta di Pietropaolo
Filippo Pietropaolo parla da tecnico, da ex amministratore pubblico e da attuale imprenditore. Una doppia identità per guardare da due angolazioni differenti cosa vuole realmente la gente. «Non la luna ma cose semplici. I fondi comunitari al centro. Occorre però dire basta agli attuali documenti per attuarli, belli ma irrealizzabili perché la macchina burocratica regionale non è in grado di gestire migliaia di interventi». La ricetta di Pietropaolo è «semplificare gli interventi puntando sulle infrastrutture non con interventi suddivisi in mille rivoli territoriali ma con azioni che negli anni producano vantaggi e non dispersione». E poi il dialogo con il Governo centrale «che presto cambierà colore», il “no” secco «all’elemosina degli incentivi, idonei solo a crear falsa occupazione» e la «pretesa di diritti legittimi per una regione che deve e può crearsi da sola lo sviluppo».
Dal tecnicismo di Pietropaolo al “politicismo” di Wanda Ferro. La coordinatrice regionale rigetta l’idea di una Calabria “brutto anatroccolo” e propone quella di una regione che sa parlare un linguaggio differente. «Ecco perché – ha sottolineato – abbiamo allestito una lista di altissimo profilo umano, professionale e politico in grado di ascoltare le istanze del cambiamento. Occorre usare scudo e spada per una regione in cui vogliamo essere protagonisti e non comparse».
«La politica ha bisogno della gente»
Lo vuole, tra gli altri, chi è seduto in sala: si notano l’ex presidente della Provincia di Catanzaro Michele Traversa, il già presidente della Camera di Commercio catanzarese Paolo Abramo, l’ex assessore provinciale Caterina Salerno, il presidente del consorzio di bonifica Ionio Crotonese Roberto Torchia, ex amministratori consortili, imprenditori, cittadini, iscritti e simpatizzanti. Wanda Ferro è sicura: «Fdi è il partito che rappresenta una famiglia in cui ci si guarda dall'alto di valori nobili e alti. La nostra intenzione è trasformare la rassegnazione dei calabresi in “incazzatura”. Abbiamo bisogno dei calabresi perché la politica ha bisogno della gente». La conclusione è la richiesta di un voto di consapevolezza che faccia capire «di avere diritti e doveri – ha concluso - e sui diritti nessuno ci può mettere la testa sotto i piedi».