INTERVISTA | Parla il deputato che farà da tramite con Di Maio. «ll no a Oliverio non basta, non vogliamo avere a che fare con la vecchia guardia». Callipo o Laghi? «Con loro dobbiamo parlare del programma, poi decideremo. Ma tutte le scelte saranno ratificate su Rousseau»
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Il M5S ha poche certezze a cui aggrapparsi. Una di queste è Paolo Parentela, nominato coordinatore per le Regionali dagli altri parlamentari calabresi. Un ruolo a cui, secondo alcune indiscrezioni, ambiva anche il capo della commissione Antimafia, Nicola Morra.
A spuntarla è stato però il deputato di Catanzaro, che dimostra da subito di avere le idee chiare. Innanzitutto sulla riproposizione del patto civico, già naufragato in Umbria: «Con il Pd si può iniziare a parlare, ma a condizione che avvii una bonifica al suo interno».
Ma Zingaretti ha già “fatto fuori” il suo governatore, Mario Oliverio. Non vi basta?
«Non basta. Dovremmo avere a che fare con la vecchia guardia del Pd? Non possiamo accettare una cosa del genere. Solo se vedessimo un Pd nuovo potremmo cominciare a parlare. Ma non è detto che sarebbe un sì automatico».
Si spieghi meglio.
«Ci sono tante cose da considerare, innanzitutto cosa ne penseranno il nostro futuro candidato presidente e i nostri alleati. Il dialogo sarebbe dunque solo una prima fase di valutazione. Però ci devono essere condizioni che, ad oggi, non ci sono».
Insomma, i dubbi su questa possibile alleanza sono tutt'altro che dissipati.
«Stiamo discutendo tra di noi. Ma la domanda da fare oggi è: con quale Pd? In Calabria non si capisce chi lo rappresenti davvero. E poi dovremmo chiederci: perché il Pd non vuole Mario Oliverio? Dovrebbe chiarirlo ai calabresi e assumersi la responsabilità politica di dire che il governatore ha fatto una politica lontana dalla trasparenza e dalla partecipazione. Una politica che, secondo quanto raccontano le inchieste, è stata clientelare più che trasparente».
Quindi, cosa dovrebbe fare il Pd?
«Ripulirsi grazie alla gente giovane e competente che ha al suo interno. E accettare il nostro programma per la Calabria: acqua pubblica, rifondazione della sanità, rifiuti zero, ovvero le proposte per cui ci battiamo da quando siamo nati».
Sembra un segnale di apertura.
«No».
Come no?
«Oggi non abbiamo un interlocutore. Con chi parliamo, con il muro? Il Pd dovrebbe prima spiegare perché non vuole Oliverio e chiarire se vuole bonificarsi o meno. Dopodiché saremo disponibili a parlare».
È già qualcosa.
«Ma solo a parlare, l'alleanza la vedo molto difficile».
Però non è sbagliato dire che il Movimento è disponibile ad ascoltare, giusto?
«Il Movimento vuole parlare con la società civile, non con il Pd. È la società civile la nostra priorità. Se il Pd vuole unirsi a noi, deve bonificarsi, non può presentarsi così».
Chiaro. Il suo nuovo ruolo comporta belle responsabilità, a quanto pare.
«C'è tanto da lavorare. La nomina è solo un modo per cercare di coordinarci con Luigi (Di Maio, ndr) in questi giorni delicati. Non è un ruolo di vertice, ma solo di coordinamento. Le decisioni verranno prese sempre tutti insieme, in modo collegiale e coinvolgendo tutti i portavoce della Calabria. È quello che sto cercando di fare».
Il candidato alla presidenza non c'è ancora, un problema mica da poco.
«Abbiamo nodi da sciogliere, lo faremo in questi giorni. Di certo vogliamo portare un valore aggiunto sulle candidature in lista e, se sarà, sulla formazione civica a nostro supporto. Abbiamo già detto che vogliamo aprirci alla società calabrese, soprattutto a quei comitati e a quelle associazioni che in tutti questi anni ci hanno messo la faccia insieme a noi su temi importanti come la sanità, i trasporti e l'ambiente. Lanceremo un appello per creare una coalizione rivoluzionaria che parli di temi e di idee per il futuro per la Calabria».
Ma il punto vero riguarda il candidato governatore.
«I nostri favoriti rimangono Ferdinando Laghi e Pippo Callipo. Entrambi piacciono molto alla deputazione calabrese, perché sono due persone meritevoli. Dobbiamo sciogliere questo nodo e parlare con loro del programma».
Lo dovete ancora scrivere?
«Ce l'abbiamo chiaro in mente, così come tutte quelle battaglie per le quali siamo scesi in politica. In base a come verrà accolto il programma, si deciderà chi sarà il nostro candidato presidente. E dico altro».
Prego.
«Noi vorremmo creare una squadra di governo prima di presentarci ai calabresi. Vorremmo cioè far sapere da subito chi saranno gli assessori ai Trasporti, all'Ambiente, al Turismo. Il tempo stringe, ma ce la dobbiamo fare».
Quando prenderete le decisioni ufficiali?
«Spero al più presto. Le scelte su candidato, alleanze e programma saranno sempre ratificate dai nostri iscritti su Rousseau».
Dopo l'ok di Di Maio.
«Con lui avremo nei prossimi giorni un ulteriore confronto di idee. Ci coordineremo su tutto».
bellantoni@lactv.it