Il governatore uscente depone le armi e accetta in extremis la ciambella di salvataggio lanciata da Zingaretti e Oddati: l’ennesimo e ultimo appello a non rompere il fronte del centrosinistra. Una decisione causata anche dalle devastanti conseguenze politiche del blitz anti ‘ndrangheta che ha decimato le fila del presidente
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Il presidente Oliverio ci ripensa e ritira la candidatura in vista delle regionali. L’indiscrezione trapela nel tardo pomeriggio di oggi, in pieno clima natalizio. Rimasto solo, il governatore ha deciso di fare dietro front e sostenere Pippo Callipo, il candidato del Pd con una lista d’appoggio.
Le parole di Zingaretti
A fare la differenza, con ogni probabilità, le parole del segretario nazionale Pd, Nicola Zingaretti che proprio qualche ora fa aveva dichiarato: «Attribuisco grande importanza al risultato della Calabria. La divisione del centro destra apre uno scenario nuovo, mettendoci nelle condizioni di poter competere e vincere con Callipo, una sfida che poche settimane fa sembrava impossibile».
L’esponente dem, nel rivolgersi ai membri del partito aveva ricordato: «Abbiamo due obiettivi davanti a noi: combattere e sconfiggere la ‘Ndrangheta e sbarrare il passo alla peggiore destra emersa in Italia dopo il ventennio fascista. Per questo - evidenziava Zingaretti- mi rivolgo a tutte le forze civiche e democratiche. Mi rivolgo in particolare a Mario Oliverio, al quale confermo stima politica e personale».
L'apertura ad Oliverio
Zingaretti, potrebbe aver intrapreso come un segnale di apertura le parole del presidente che aveva affermato di non aver detto 'Oliverio o morte': «Gli chiedo di sostenere questo percorso di cambiamento e rinnovamento - aveva aggiunto il segretario del Partito democratico -anche al fine di non disperdere il lavoro svolto in questi anni».
L'inchiesta Rinascita Scott
Deve aver pesato sulla scelta del presidente della Regione anche i risvolti dell'inchiesta antimafia della dda di Catanzaro Rinascita Scott che, nel colpire presunti esponenti della ‘ndrangheta vibonese aveva portato in carcere 260 persone, 70 ai domiciliari (tutti i nomi). Tra gli arrestati eccellenti, il sindaco di Pizzo Gianluca Callipo e l’avvocato Giancarlo Pittelli. Nel corso dell'operazione era stato disposto il divieto di dimora in Calabria anche per Nicola Adamo, storico braccio destro di Oliverio.