Avanti malgrado i niet del partito. Già allestite le formazioni della coalizione. Ci saranno anche Idm e una lista di centro. Ma il governatore continua a sperare in un Sì da parte del Nazareno
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Per Oliverio è forse “l'ora più buia”, ma i suoi pasdaran, per focalizzare la fase attuale, rispolverano – non senza un pizzico di ironia – il celebre discorso di Churchill all'indomani della sconfitta di Dunkerque: «Noi non ci arrenderemo mai».
No, il governatore non molla, né ci ha mai pensato. «Le indiscrezioni su una sua possibile resa? Fantasie», dice un suo stretto collaboratore. Ancora più convinto un altro quadro del Pd: «Figuriamoci se si ritira, Mario va avanti come un treno».
Gli appelli della segreteria nazionale – lanciati da Oddati e Graziano – e della gran parte dei dirigenti calabresi del partito sono destinati a rimanere inascoltati.
Non solo Oliverio non ha alcuna intenzione di farsi da parte per favorire l'alleanza con il M5S, ma sta lavorando senza sosta per creare la sua coalizione, Pd o non Pd.
Ma allora perché tutti questi rumors sul suo possibile passo indietro? «La verità – argomenta un esponente dem vicino al presidente – è che Oddati e Graziano non la reggono più. Le personalità che stanno contattando non vogliono candidarsi se Oliverio resta in campo. E allora entrambi provano a far filtrare le voci su una sua possibile resa».
Le liste
Il governatore, spiegano dal suo inner circle, avrebbe quasi pronte ben sei liste, che con l'eventuale (molto eventuale) aggiunta del Pd diventerebbero sette.
Strutture e simboli, nella maggior parte dei casi, sarebbero stati definiti. Molti candidati avrebbero già dato la loro disponibilità a scendere in campo, anche se Oliverio intende mantenere molti spazi liberi nel caso in cui la sua area dovesse siglare nuovi accordi politici.
Ci sarà di sicuro la “lista dei sindaci”, composta da tutti quei primi cittadini con cui il capo della Cittadella, in questi cinque anni, ha maggiormente collaborato. In campo anche il Psi di Luigi Incarnato, che dovrebbe accogliere rappresentanti di altre forze di sinistra. Nessun dubbio su “Giovani protagonisti-Si può fare”, la formazione che ha già ufficializzato il proprio comitato promotore. Al suo fianco Oliverio troverà pure Italia del Meridione, il movimento che in Calabria ha in Orlandino Greco il suo massimo rappresentante.
Sono inoltre previste una lista di centro, che dovrebbe ospitare esponenti del cattolicesimo di sinistra, e la riproposizione di “Oliverio presidente”, il contenitore che, nel 2014, ha permesso l'elezione di quattro consiglieri regionali.
Eventualmente il Pd
E poi il Pd. Malgrado la posizione fin troppo chiara del Nazareno, Oliverio non avrebbe rinunciato all'idea di essere sostenuto, una volta di più, da quello che formalmente è ancora il suo partito. «Ci auguriamo che la settima lista sia il Pd», conferma uno degli organizzatori dell'area non allineata alle direttive romane.
Il governatore e i suoi sarebbero cioè convinti che, in Calabria, l'accordo con i 5 stelle non si concretizzerà. E che Zingaretti sarà infine costretto a rivedere la strategia e a riaffidarsi a lui, che avrebbe le liste già pronte.
Se, invece, il Pd dovesse stringere anche in Calabria un patto civico con il Movimento, Oliverio non si perderebbe certo d'animo. La settima lista accoglierebbe tutti quei dirigenti dem che gli hanno giurato fedeltà.
Per adesso, però, la speranza del presidente calabrese è che il Pd ritorni presto da lui. Altrimenti combatterà, «sui mari e gli oceani», «sulle spiagge» e finanche «nei campi, nelle strade e nelle montagne».
Il fine sarà un tantino meno nobile di quello di Churchill, ma tant'è.