Se qualcuno si aspettava una parola definitiva da Matteo Salvini sul candidato del centrodestra alla Regione è destinato a incassare una delusione.
«Stiamo lavorando al progetto Calabria prima che ai nomi – ha detto ai nostri microfoni il leader della Lega, oggi in Calabria -. L'obiettivo è di guardare avanti, coinvolgere uomini e donne nuovi, quindi allargare i confini del centrodestra e mandare a casa il centrosinistra».
Insomma, non proprio l’investitura che Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza, sperava. A conferma del clima non idilliaco l'assenza dello stesso primo cittadino bruzio all’incontro pubblico che Salvini terrà nel teatro Morelli, sebbene la sua presenza non fosse prevista nel programma ufficiale della manifestazione. Difficilmente, però, avrebbe mancato l’appuntamento se le premesse erano altre.
«Oliverio e il Pd ne hanno combinato di cotte e di crude – ha continuato Salvini-. Noi vogliamo puntare su candidati indipendenti che guardino avanti». Parole che sembrano un’altra sassata sulle aspettative del sindaco di Cosenza, anche se – è bene ribadirlo - siamo ancora alla mera interpretazione di parole, opere e omissioni di leader politici che sembrano intenzionati a non sbilanciarsi più di tanto. Una cautela che denuncia la mancanza di un accordo definito e definitivo a livello nazionale, nonostante il mandato di Mario Oliverio scada a novembre e i calabresi potrebbero essere chiamati alle urne entro la prima metà di dicembre.

 

«Non c’è stato nessun vertice - conferma Salvini, con riferimento alle indiscrezioni di un vertice odierno con Berlusconi e Meloni -. Leggo sui giornali che faccio riunioni o non faccio riunioni. Ci troveremo prima o poi, ma non ci insegue nessuno. In Umbria, le liste si depositano tra sabato e domenica, quindi la partita è sostanzialmente già chiusa, adesso aspettiamo di capire quando si vota in Calabria, in Emilia si vota a gennaio. Poi ci troveremo con calma».

A pesare sulla candidatura di Occhiuto sono anche le inchieste nelle quali è coinvolto. «Se scegliamo un candidato che non ha questo problema è meglio – ha detto Salvini -. Anche perché già il Pd ha i suoi problemi. Quindi, se facciamo una scelta più netta è meglio».

 

«Il massimo - ha poi ribadito il leader della Lega ai giornalisti - sarebbe una candidatura indipendente, libera, che nasce dai territori, che non viene imposta da questo o quel partito. In tanti si stanno facendo avanti, per fortuna aggiungo, perché qualcuno vorrebbe far passare l’idea di una Calabria, rassegnata, stanca, in fuga ma non è così. Ci sono tanti uomini, tante donne, tanti imprenditori, tanti calabresi che vogliono partecipare al prossimo giro, magari – ha spiegato il leader della Lega - uno di questi potrà essere anche un candidato presidente. Con tutto il rispetto per i tanti nomi che si stanno facendo, su cui però faremo tutte le valutazioni. Io preferisco sempre guardare avanti, non tornare indietro».

 

«Il primo giudizio - ha continuato - è per gli amministratori uscenti di sinistra ed è un giudizio pessimo. Prima spieghino ai calabresi come hanno impiegato i loro cinque anni di governo e meglio è, e prima fissano la data delle elezioni è meglio è».
Poi, a chi gli chiedeva se in Calabria la candidatura del centrodestra alla presidenza della Regione spetti a Forza Italia, Salvini ha così risposto: «La Calabria è dei calabresi, e quindi i calabresi daranno le loro indicazioni».