La lettera aperta con cui l’ex sindaco di Riace chiama alla mobilitazione in vista della prossima tornata elettorale regionale: «Non posso stare fuori da uno scontro dal quale dipendono le sorti della nostra terra»
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«In questo vuoto lasciato da Pd e 5 Stelle si è inserito, con la sua storia e le sue modalità, Luigi De Magistris, riuscendo a creare un campo di forze varie che raccoglie insieme le istanze di cambiamento, ma anche quelle di frustrazione, rabbia e delusione, che emergono dalla società calabrese».
È questo il passaggio centrale della lettera aperta che l’ex sindaco di Riace, Mimmo Lucano, invita a partecipare questa sera ad un’assemblea preelettorale «per concretizzare la possibilità di dare vita ad una aggregazione e ad una lista elettorale di tutte le diverse articolazioni delle forze della sinistra, dell’ambientalismo dell’attivismo civico, sociale e democratico calabrese».
Dopo aver sottolineato di aver «finora rifiutato tutte le candidature che mi sono state offerte con garanzia di elezione», Lucano rimarca che «oggi, senza nessuna garanzia e paracadute, non posso stare fuori da uno scontro dal quale dipendono le sorti e le prospettive della nostra terra».
«Ho sempre sperato e, per quanto ho potuto, mi sono speso – continua - perché anche in questa tornata elettorale, si potesse costruire un grande schieramento unitario progressista e di sinistra nel segno della discontinuità e del cambiamento. Questo auspicio e questo tentativo si sono infranti sulle scogliere di un Pd chiuso in se stesso e nelle dinamiche interne dei suoi gruppi di potere. Un atteggiamento che ha paralizzato ogni tentativo di aggregazione unitaria ed ha lasciato campo aperto a tutte le iniziative che, con vario segno e prospettive, si opponevano al progressivo, inarrestabile degrado della Regione». Quindi, evocando la «difesa della Costituzione antifascista», si dice pronto a stare «nel “gorgo”, per usare un’espressione di Pietro Ingrao, per provare a costruire in Calabria, nell’unico schieramento al momento possibile, una Sinistra aperta e plurale che esalti i valori della giustizia sociale ed ambientale, la dignità delle persone e del lavoro».
Poi, nella prospettiva di riaffermare «una sinistra capace di riappropriarsi dei suoi valori e riprendere il cammino», cita il modello Riace: «“Il Sogno è il rifiuto di subire il presente”. Ed è stata proprio la forza del sogno e dell’utopia che mi ha spinto a realizzare spontaneamente quello che in tante parti del mondo è ormai conosciuto come “il Modello Riace”. Una costruzione frutto di una esperienza collettiva, in cui in tanti, da tante parti d’Italia e d’Europa, siamo riusciti, in 20 anni, di cui 15 mi hanno visto sindaco, a declinare e concretizzare una nuova idea di umanità intorno a tre parole: accoglienza inclusione, sviluppo locale sostenibile».
In questo solco intende proseguire Lucano, che evoca «una Calabria umana, ospitale, accogliente, inclusiva, rispettosa dell’ambiente e attenta alla qualità dei suoi sistemi territoriali capace di promuovere uno sviluppo locale sostenibile che offra ai suoi giovani, in primo luogo, la possibilità di rimanere e di realizzare nella propria terra le loro aspettative di lavoro e di vita».