Archiviato il voto in Sardegna e in Abruzzo, e in attesa della vicina Basilicata a fine marzo, i partiti cominciano a fare i conti con uno scenario che si delinea sempre di più.

Le ultime due competizioni elettorali regionali confermano lo stesso trend: netto calo Cinquestelle (che pure hanno sempre reso di più alle politiche), centrosinistra in timida ripresa e un centrodestra tornato ad essere vincente nello schema classico: Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega.


Ma è proprio nello schieramento vincente che si registrano i maggiori sommovimenti. Innanzitutto è cambiata la guida della coalizione ormai saldamente nella mani di Matteo Salvini e della Lega, di gran lunga il partito più votato. In secondo luogo c’è il pesante arretramento di Forza Italia che, anche in Sardegna, si conferma sotto il 10%. Cresce, invece, FdI di Giorgia Meloni che punta a superare gli azzurri subito dopo le europee con le annessioni dei movimenti di diversi big in cerca d’autore come Giovanni Toti, Nello Musumeci e Raffaele Fitto.

Uno scenario che inquieta Berlusconi, leader sempre più sul viale del tramonto, ed esalta Matteo Salvini consapevole di essere colui che darà le carte sia per le prossime elezioni che all’interno del governo con Luigi Di Maio. L’indebolimento dei Cinquestelle rafforza la Lega che, in caso di successo alle europee, potrebbe accarezzare il sogno di governare in solitudine con il sostegno del nuovo partito conservatore che vuole realizzare la Meloni.


Ma la Lega sarà azionista di maggioranza anche in vista delle future Regionali, comprese quelle di fine anno in Calabria
. Con Forza Italia sempre più ai margini dell’agone politico, Salvini potrebbe ridiscutere tutti gli accordi o i pre-accordi chiuse durante i precedenti mesi. Nella nostra Regione, in particolare, l’indicazione di Forza Italia su Mario Occhiuto sembra sempre di più risalente nel tempo e priva di attualità. Lo stesso coordinatore regionale della Lega Domenico Furgiuele ha più volte invitato gli alleati alla calma e rinviato ogni decisione al dopo elezioni europee.


Sui tavoli romani si stanno giocando diverse trattative, non ultime quelle che riguardano la scelta del candidato per la Calabria dove la Lega avverte la possibilità di ben radicarsi e quella del candidato sindaco a Reggio. Chiaramente, e con buona pace dei coordinatori Jole Santelli e Francesco Cannizzaro, è impossibile che entrambe le candidature vadano agli azzurri sempre più in caduta libera.


E, dunque, le ipotesi impazzano, compresa quella di individuare personalità esterne alla politica che possano unire gli schieramenti. E così in riva allo Stretto, più o meno ogni tre giorni, spunta il nome di Arturo De Felice, attuale presidente della Sacal, come nome che starebbe spingendo Francesco Cannizzaro anche per avere il consenso leghista.


Per la Regione
, invece, la novità delle ultime ore riguarda il nome dell’ex presidente di Coldiretti Pietro Molinaro, nome proveniente dal mondo sindacale che sarebbe graditissimo all’universo leghista. Sono noti gli ottimi rapporti di Molinaro con l’attuale ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio, espressione del partito di Salvini. È chiaro che i nomi fatti quando manca così tanto agli appuntamenti elettorali lasciano il tempo che trovano, ma sono significativi di un trend e di un percorso. I giochi all’interno della coalizione di centrodestra in Calabria, come a Reggio, sono lontanissimi dall’essere chiusi.


Riccardo Tripepi