Mentre sono ormai definitivi, o quasi, i risultati venuti fuori dalle urne per le ultime regionali, il nuovo presidente Jole Santelli si gode la vittoria e già inizia a lavorare alla giunta.

Dalle sue prime parole sembrerebbe pronta ad andare in archivio la scelta compiuta dal predecessore Mario Oliverio, il quale nel comporre il suo esecutivo si è affidato soltanto a tecnici dopo una prima esperienza iniziale di giunta politica, durato soltanto qualche mese.

«Io vengo dalla politica e lo rivendico – ha detto Jole Santelli - i partiti che hanno collaborato alla vittoria hanno diritto a una giusta rappresentanza, mi auguro che con tutti si possa ragionare su identikit di assoluto rilievo, se lavoriamo così non avremo difficoltà. Due vicepresidenti? Non ci ho mai pensato». 



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Queste parole sembrano ridare linfa ai tanti soggetti che, pur avendo contributo rimarranno fuori dal Consiglio regionale nonostante i numerosi consensi raccolti sul territorio. Gli esempi sono tanti, si va di forzisti reggini Giuseppe Raffa e Giuseppe Pedà che pur avendo raccolto oltre 4mila voti non dovrebbero riuscire a entrare a palazzo Campanella, ma anche e soprattutto per gli esponenti della lista “Casa delle Libertà” che sfiorano appena il quorum del 4%. Per i meccanismi cervellotici della legge elettorale regionale, ad esempio, se la Casa delle Libertà dovesse riuscire a ottenere un seggio questo potrebbe scattare nella Circoscrizione Sud e non a Cosenza dove Pino Gentile, pur avendo raccolto circa 8mila voti, non entrerebbe in Consiglio.

LE parole usate da Jole Santelli lasciano intendere che in un esecutivo politico ci potrebbe essere spazio per dare riconoscimento all’impegno profuso da partiti alleati e candidati.