VIDEO | L'appello dell'ex presidente del Consiglio regionale: «Se si azzereranno le autocandidature chiederò al Pd di sospendere la mia posizione»
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Aveva chiesto qualche giorno di tempo per decidere Nicola Irto, ex presidente del Consiglio regionale della Calabria, indicato dal Pd come candidato alla Presidenza della Regione da proporre al centrosinistra e oggi, con un lungo documento, fa conoscere la sua risposta dicendosi «disponibile a guidare una coalizione riformista allargata, capace di cambiare la Calabria». Irto fa una lunga premessa per spiegare la sua decisione, chiedendo un azzeramento di tutte le candidature che possono dividere il centrosinistra, con evidente riferimento a quella di Luigi de Magistris.
«Non ho mai chiesto nulla»
«Ragioni di carattere privato - sostiene in un documento - e non certamente di furbizia o calcolo di natura politica, mi hanno spinto a chiedere al avanzata ufficialmente dal Pd, di candidarmi alle prossime elezioni come Presidente della Regione Calabria, mio partito qualche giorno di tempo prima di far mia la proposta, in uno schieramento che non potrà che scegliere con nettezza l’intero mondo calabrese del centrosinistra e, se possibile e con ancor più nettezza, l’Europa con tutti i suoi vantaggi e tutte le sue spinte rinnovatrici.
Oggi, che ho potuto meglio verificarlo, ho scoperto di essere stato nei giorni scorsi raggiunto da sollecitazioni pressanti di ogni tipo, provenienti da un’ampia fascia della Calabria, quella che punta a un cambiamento reale. Una pioggia di messaggi e sollecitazioni di amministratori locali, professionisti, esponenti del mondo intellettuale, militanti del mondo sindacale, rappresentanti delle associazioni di categoria, miei vecchi amici dell’università e del volontariato, impegnati su fronti delicati che aspettano risposte. Sanno tutti - continua - che non ho mai chiesto niente alla politica e forse proprio per questo sono stato oggetto di richieste sempre più massicce d’impegno alle quali non mi sono mai sottratto. Neanche in questa occasione ho chiesto nulla.
«Al servizio del partito»
La politica e la disponibilità a servire i calabresi sono le mie passioni. Verrà un momento in cui non ce ne sarà più bisogno e tornerò alle mie attività private e al mio lavoro. Intanto, come sempre, oggi mi rimetto al servizio del partito di cui faccio parte e del collettivo, aperto e ampio, dentro cui mi sono sempre collocato, alla pari con tutti gli altri. Donne e uomini assieme - spiega - a cui abbiamo sognato e continuiamo a sognare una Calabria migliore, capace di affrontare e sciogliere le sue stridenti contraddizioni, allentando da subito la nostra situazione sociale e facendo crescere pari e reali opportunità per tutte e tutti, a cominciare dalle nuove generazioni».
«Guiderò una coalizione riformista»
Quindi Irto ufficializza la decisione: «La mia risposta alle richieste è sì. Sono disponibile a guidare una coalizione riformista allargata, capace di cambiare la Calabria. Sono convinto che si costruirà uno schieramento adatto a vincere le prossime elezioni regionali. Uno schieramento riformista chiaro, idoneo a tenere insieme il mondo politico, civico e culturale del centro e della sinistra, di tutti i democratici ed europeisti. Però, siccome il mio sì non è dettato da egoismi e da interessi personali, sono personalmente disponibile, senza riserva alcuna, ad un azzeramento totale di tutte le candidature che possono dividere il centrosinistra, purché dentro un rigido progetto riformista e senza accordi che prevedano spartizioni di poltrone e di prebende. Ma bisogna essere chiari».
«Pronto anche al passo indietro»
Il voto, ricorda, «al di là delle incertezze imposte dal virus, è alle porte. I tempi per avere un rapporto politico reale e diffuso coi calabresi sono ristrettissimi. Se si azzereranno entro 48 ore tutte le autocandidature fin qui emerse nell’ambito del mondo del centrosinistra e si configurerà una soluzione unitaria e definitiva - dice Irto - chiederò io stesso per primo al mio partito di sospendere, e dopo se necessario, di cancellare la mia candidatura a presidente. Se, invece, - osserva - passato questo tempo il mio appello dovesse cadere nel vuoto e non verrà accettato, diventerà chiaro che c’è chi gioca a ridurre ancor di più il tempo necessario allo svolgimento di una proficua campagna elettorale.
Ma è nostro dovere, per il bene della Calabria, uscire da queste sabbie mobili e andare avanti per dare un governo riformista e di cambiamento alla nostra regione, per vincere e bloccare la destra. Io sarò in prima linea, con tutto me stesso, per respingere con forza e determinazione qualsiasi tipo di populismo che rischia di isolare la Calabria negli anni decisivi per il futuro del Paese e lavorerò - conclude - per l’affermazione di una regione che crei opportunità e solidarietà per tutti, che valorizzi donne e giovani, che si liberi dalla povertà, dalla ‘ndrangheta e da ogni tipo di illegalità».