«Pronti a espellere Oliverio dal Pd se insisterà a volersi candidare». È quanto ha dichiarato il commissario regionale del partito, Stefano Graziano, a margine della riunione per la convocazione di un tavolo del centrosinistra in vista delle elezioni regionali.
A Lamezia Terme, nella sede regionale dei democrat, nelle stesse stanze in cui poche ore il governatore e i consiglieri regionali dem avevano votato nominando Mimmo Battaglia nuovo capogruppo a Palazzo Campanella, Graziano ha lanciato, insomma, un nuovo guanto di sfida al presidente della Regione, ormai sempre più isolato e messo alla corda.

 

Non solo il Pd non ha nessuna intenzione di ricandidarlo e di procedere alle primarie, ma stante la sua isolata volontà di proseguire in questa direzione, il commissario ha spiegato di essere pronto ad espellerlo, come farebbe con chiunque si ponga in antitesi con la linea tracciata. «Non solo il governatore, ma chiunque sia iscritto al Pd e insista sulle primarie verrà allontanato. La candidatura di Oliverio è improponibile e non esiste alcuna ipotesi di continuità con la sua amministrazione. Siamo alla ricerca, invece, di un candidato civico che possa agevolare una condivisione di intenti». L’allusione esplicita è al M5s e alle parole del capo politico Luigi Di Maio, che recentemente, con riferimento alle imminenti elezioni in Umbria, ha indicato la rotta promuovendo la scelta di candidato civico sul quale convergere con i propri simboli di partito. Da tempo il Pd nazionale, a cominciare dal segretario Nicola Zingaretti, ha chiesto ad Oliverio un passo indietro, facendo appello al suo senso di responsabilità nel bene del partito. Richiesta puntualmente elusa dal governatore, che, anzi, ha ulteriormente forzato la mano firmando pochi giorni fa il decreto con il quale fissa al 20 ottobre la data delle primarie istituzionali, una consultazione preelettorale prevista da una legge regionale del 2009 ma mai utilizzata.

 

«Le prossime elezioni regionali in Calabria rappresentano un momento di snodo fondamentale per i partiti che si riconoscono nella coalizione di centrosinistra, che anche alla luce del mutato quadro politico nazionale, deve esser considerata come un punto di partenza e non un approdo», ha aggiunto poi in un nota il commissario. «Ci attendono mesi di duro lavoro, durante i quali ci sarà bisogno di declinare sui territori parole d’ordine quali unità e cambiamento che tante volte abbiamo pronunciato in queste settimane. Riteniamo, infatti – ha continuato - che per rispondere all’avanzata di una destra sovranista e xenofoba ci sia la necessità di scelte responsabili e unitarie, fatte anteponendo l’interesse generale della Calabria alle ambizioni dei singoli». «Le forze politiche di centrosinistra ritengono assolutamente prioritario allargare il perimetro della coalizione a tutti quei mondi e quei pezzi di società civile che si reputano alternativi ad una destra a trazione leghista e che vogliano, soprattutto, essere protagonisti di una nuova fase politica in cui si mettano al centro dell’agenda le politiche di sviluppo della Calabria, affrontando – ha concluso - senza condizionamenti e remore, nodi irrisolti tra cui citiamo, a titolo di esempio, sanità e infrastrutture».