Numerosi big mancano all'appello, dalla componente gentiliana al sindaco di Catanzaro. Nessuna menzione sulla questione giudiziaria sollevata da Salvini durante la il suo comizio a Cosenza
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Quattordici soldati giapponesi. Mentre fuori la guerra è finita da un pezzo, i reduci della Forza Italia che fu, in Calabria, si rifugiano nella giungla ed elaborano un documento a sostegno della candidatura di Mario Occhiuto governatore della Calabria. I parlamentari, tra cui Roberto, il fratello del sindaco, la coordinatrice Jole Santelli, Francesco Cannizzaro, Marco Siclari, Maria Tripodi, Fulvia Caligiuri e Giuseppe Mangialavori, i consiglieri regionali fedelissimi oltre al sindaco di Vibo Maria Limardo.
Dopo essersi negati ai microfoni di tutti i media per 24 ore dopo la visita del leader della Lega, i forzisti calabresi hanno deciso di ribadire il concetto che ripetono come un mantra: Occhiuto è il candidato, piaccia o non piaccia a Lega e Fdi.
Un documento che, oltre a peccare nuovamente di presunzione, pare debole per almeno quattro aspetti.
Uno: le sottoscrizioni sono limitate e appartengono soltanto alla corrente di Santelli e Occhiuto. Manca completamente la componete legata ai fratelli Gentile, compresi i tre consiglieri regionali ex Ncd (Arruzzolo, Pino Gentile e Baldo Esposito), big del calibro di Salvatore Pacenza, Alfonsino Grillo, Nino Foti, ma soprattutto manca il nome dell’altro candidato in pectore, nonché sindaco di Catanzaro: Sergio Abramo. Una mancata sottoscrizione che pesa come un macigno e indebolisce in maniera irreparabile il documento.
Due: davvero arditi i voli pindarici per assecondare l’identikit del candidato tratteggiato da Salvini, secondo i quali Occhiuto sarebbe il candidato nuovo e civico, fuori dai partiti. Praticamente una bufala certificata. Tralasciando il curriculum amministrativo di Occhiuto, sicuramente i parlamentari che firmano il documento non possono certo definirsi un movimento civico. Sono dentro i partiti da 20 anni e gestiscono poltrone e potere da tempo immemore. Come si può definire la candidatura di Mario Occhiuto, valida o meno che sia, maturata fuori dai partiti?
Terzo: su un punto, poi, i forzisti oltranzisti naufragano completamente. Matteo Salvini ha chiesto un candidato privo di problemi giudiziari. Su questa richiesta il documento tace completamente e si indebolisce praticamente in maniera definitiva. Non prendere alcuna posizione su questa richiesta è totalmente privo di senso, in quanto pare che proprio questo aspetto stia pesando moltissimo al tavolo nazionale.
Quarto: dove sono le firme del coordinamento nazionale che avrebbe dato il via libera a Mario Occhiuto candidato del centrodestra?
Infine il documento è monco nelle conclusioni. E se gli alleati, come pare ormai quasi certo, non dovessero accettare la decisione di imperio dei forzisti calabresi? Si rompe la coalizione? Occhiuto sarà candidato ugualmente?
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