COSENZA - Si accende la corsa alle candidature,  in vista delle prossime elezioni regionali nel centrodestra. Tra Forza Italia e Nuovo Centrodestra è guerra di nervi. Dopo aver proposto le primarie, la famiglia  Gentile ha atteso che fossero gli azzurri a muovere le prime pedine. E puntualmente la mossa dei berluscones è arrivata.

 

L’idea di Jole Santelli. Nei giorni scorsi, il coordinatore regionale Jole Santelli si sarebbe recato a Roma per fare all’ex Cavaliere il nome di Roberto Occhiuto. Idea coltivata da tempo.

 

Il veto di Gentile e Aiello. La notizia si è diffusa, facendo saltare letteralmente dalla sedia, come era immaginabile, i fratelli Gentile che hanno immediatamente posto il veto. I rapporti storicamente negativi  tra le due famiglie cosentine sono infatti  divenuti pessimi dopo l’estromissione di Katia Gentile dall’esecutivo guidato dall’attuale sindaco di Cosenza Mario Occhiuto.

 

La precisazione degli alfaniani. Così è arrivata la precisazione, dalle file del Nuovo Centrodestra bruzio e non solo. Lapidario Tonino Gentile: ‘ Vogliamo le primarie – ha asserito – ma non siamo disposti a giocare un tressette a perdere’. Ancora più esplicito Piero Aiello. ‘Se qualcuno pensa di proporci nomi di possibili candidati che non hanno alcuna esperienza amministrativa, né storia nel campo dei moderati si sbaglia di grosso’.

 

Guerra di posizioni in FI. L’alternativa a Roberto Occhiuto, nelle file di Forza Italia è quella di Wanda Ferro. Tanto che sembra essersi delineata una sfida a due tesa a spaccare il partito: da una parte la coordinatrice regionale, sostenuta anche da Nino Foti, sponsorizza l’ex deputato dell’UDC; dall’altra le truppe catanzaresi al seguito di Pino Galati e della Ferro, sempre più leader pretendono una soluzione diversa. Senza contare le pretese di altri aspiranti governatori. Giacomo Mancini, in primis. Le primarie potrebbero mettere tutto a posto. Ma tra gli azzurri c’è chi non le vuole. Il tutto mentre il centrodestra perde pezzi.

 

L’Udc guarda a sinistra. Senza Scopelliti, infatti, l’Udc che di primarie non vuol sentir parlare,  è pronto a traslocare dall’altra parte della barricata. Trematerra e soci,  d’altronde, non intendono  neppure lontanamente appoggiare il nemico di sempre,  passando da vassalli di Scopelliti ad eventuali valvassini di Occhiuto.  E già progettano fughe in avanti, favorite dalla politica dei due forni che dalle parti di ‘via dei due Macelli’ ha storicamente degli ottimi interpreti.